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La violenza digitale rappresenta una delle sfide più gravi della nostra epoca, colpendo in modo particolare le donne. Secondo un’indagine condotta da Samsung Electronics Italia in collaborazione con Toluna, il 47% delle donne italiane ha subito forme di violenza online, un fenomeno che risulta ancora più preoccupante tra le giovani di età compresa tra i 16 e i 24 anni, dove la percentuale arriva al 59%.
Tipologie di violenza digitale
Le manifestazioni della violenza digitale sono molteplici e comprendono pratiche come l’invio di contenuti sessuali non richiesti, che è stato riportato dal 19% delle vittime. Altre forme comuni includono la manipolazione emotiva online e il body shaming, entrambi segnalati dal 15% delle intervistate. È allarmante notare che il 49% degli episodi di violenza è perpetrato da sconosciuti, sfruttando l’anonimato della rete.
Le piattaforme sociali possono amplificare il problema, rendendo più facile per gli aggressori colpire le loro vittime. La percezione della sicurezza online da parte delle donne è compromessa, e il 64% di loro adotta misure preventive, come limitare la visibilità dei loro profili. Questa percentuale sale all’83% tra le giovani utenti.
Conseguenze e percezione della violenza digitale
Nonostante il 98% delle donne riconosca l’esistenza della violenza digitale, tre su quattro manifestano la sensazione che la società non prenda il fenomeno seriamente. Questo è ulteriormente aggravato dalla scarsa conoscenza delle normative italiane in materia, con il 60% delle intervistate che dichiara di non avere familiarità con le leggi vigenti, nonostante l’introduzione del Codice Rosso.
Proposte legislative e iniziative
In risposta a questa emergenza, è stata proposta una legge che mira a colmare il vuoto normativo. Le misure principali includono l’obbligo di identificazione digitale per gli utenti delle piattaforme e la criminalizzazione della diffusione di deepfake pornografici. Queste misure sono destinate a proteggere le donne e a rendere i perpetratori più facilmente identificabili.
Il fenomeno del deepfake e le sue implicazioni
Il deepfake è una tecnologia che consente di creare contenuti ingannevoli, in particolare video e immagini, che possono avere effetti devastanti sulle vittime. Secondo i dati, il 98% dei video deepfake riguardano atti sessuali senza consenso, con un impatto sproporzionato sulle donne. Questa forma di violenza non solo danneggia la reputazione delle vittime, ma ha anche conseguenze psicologiche profonde.
L’importanza di una risposta collettiva
Belén Sanz, direttrice di UnWomen per l’Europa e l’Asia centrale, sottolinea che la violenza digitale riflette la violenza di genere nella vita reale e che le donne devono poter contare su un ambiente sicuro. La campagna delle Nazioni Unite “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere” si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere l’idea che la violenza digitale non deve rimanere impunita.
In conclusione, è cruciale che la società nel suo complesso si mobiliti per affrontare il fenomeno della violenza digitale contro le donne. Solo attraverso un’azione collettiva e una maggiore consapevolezza possiamo sperare di ridurre questo tipo di violenza e creare un ambiente più sicuro per tutti.

