Business angel e il fascino per l’ict: investimenti in crescita

I business angel italiani mostrano un crescente interesse per l'ICT, investendo 74,5 milioni di Euro nel 2024.

Il mondo degli investimenti si sta muovendo con una velocità sorprendente, e i business angel italiani non sono da meno. Con un focus particolare sull’Information and Communication Technology (ICT), questi investitori stanno dimostrando un crescente entusiasmo per il settore. Secondo il rapporto Italia 2024 di IBAN, il 38% degli investimenti dei business angel è andato proprio a questo campo, un segnale chiaro di come le opportunità in ambito tecnologico stiano conquistando sempre più l’attenzione.

Chi sono i business angel?

I business angel, o BA, sono individui con disponibilità finanziaria e spesso un bagaglio di esperienze in aziende consolidate o istituzioni finanziarie. Questi investitori forniscono capitale a startup nelle prime fasi, supportando anche gli imprenditori con la loro expertise e una rete di contatti. Sebbene i loro investimenti non siano sempre registrati nelle statistiche ufficiali sul Venture Capital, nel 2024, i business angel italiani hanno effettuato 106 operazioni, investendo oltre 74,5 milioni di Euro.

Profilo demografico e professionale

Ma chi sono esattamente questi business angel? La maggior parte di loro ha un’età compresa tra i 45 e i 65 anni, con un livello di istruzione elevato, quasi tutti con laurea magistrale e un 32% con titoli superiori. Inoltre, il 58% ha esperienze pregresse in ruoli dirigenziali. È interessante notare che l’84% di loro non si dedica a questa attività a tempo pieno, ma la affianca a altre professioni, come imprenditori o consulenti. Il loro patrimonio medio si attesta tra i 500.000 e i 2 milioni di Euro, con oltre la metà che investe meno del 10% in angel investing.

Settori preferiti e trend di investimento

Quando si tratta di settori, l’ICT è senza dubbio il preferito dai business angel. Con un investimento mediano di circa 100.000 Euro per startup, il settore si distingue per la sua capacità di generare soluzioni innovative e scalabili. I BA italiani mostrano una chiara preferenza per le società in fase di startup (61%) rispetto a quelle in fase seed (39%). Questa scelta non è casuale; investire in aziende che hanno già dimostrato un certo grado di maturità riduce il rischio di fallimento e aumenta le possibilità di successo.

Strategie di investimento e criteri di valutazione

Una caratteristica distintiva dei business angel italiani è la loro propensione a collaborare, con il 73% delle operazioni realizzate in syndication. Questa strategia consente di aumentare l’apporto finanziario e di dividere il rischio. Inoltre, il 57% dei BA applica criteri di valutazione ESG e di impact investing, dimostrando un forte impegno verso investimenti sostenibili. Non solo: il 96% ha dichiarato di non voler diminuire la propria quota di patrimonio dedicata a investimenti in startup, segnalando una visione a lungo termine.

Il futuro dell’ICT e delle startup in Italia

Il settore ICT, che ha già attratto il 28% degli investimenti nel 2023, ha visto un incremento significativo nel 2024. Con l’analisi dei dati, emerge chiaramente che la fiducia in questo comparto cresce, rendendolo un punto focale per gli investitori. La continua innovazione e la capacità di generare opportunità di crescita fanno dell’ICT un settore privilegiato per i business angel, che vedono un potenziale di ritorno sull’investimento particolarmente interessante.

Considerazioni finali

Quindi, cosa possiamo aspettarci per il futuro? Con un panorama in continua evoluzione e un chiaro interesse per le startup ICT, i business angel italiani si preparano a giocare un ruolo sempre più cruciale nello sviluppo dell’innovazione in Italia. Le opportunità sono molteplici e, con la giusta strategia, il settore potrebbe continuare a prosperare.

Scritto da AiAdhubMedia

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