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Negli ultimi anni, la necessità di definire una strategia di innovazione è diventata centrale per molte aziende a causa di rapidi cambiamenti tecnologici e crescenti pressioni normative. La sfida consiste nel bilanciare l’esplorazione di nuove opportunità con la razionalizzazione delle risorse disponibili. Questo processo richiede strumenti adeguati e una governance interna efficace.
Analisi della situazione attuale
Un recente intervento di Andrea Gaschi, senior advisor dell’Osservatorio Startup Thinking del Politecnico di Milano, ha messo in luce un quadro complesso. Durante il convegno Digital & Open Innovation 2026, l’analisi ha rivelato che solo il 44% delle aziende possiede una strategia di innovazione formalizzata. Sebbene un ulteriore gruppo di aziende lavori con obiettivi chiari, la mancanza di un documento ufficiale denota un approccio eterogeneo nella definizione delle linee guida per l’innovazione.
Dimensioni aziendali e strategie
Le risposte alla questione dell’innovazione variano a seconda della grandezza dell’azienda. Nelle realtà con fatturati inferiori a un miliardo, si evidenzia un forte focus sul business e sui ritorni tangibili. Nelle PMI, il 60% delle aziende manifesta difficoltà nell’allineare la propria strategia generale con le attività innovative, complicando notevolmente l’attivazione di investimenti a lungo termine.
I quattro pilastri di una strategia di innovazione
Gaschi ha identificato quattro componenti essenziali per una strategia di innovazione efficace:
1. Ambizione
Il primo aspetto riguarda l’ambizione: le aziende devono stabilire quale ruolo deve avere l’innovazione nel loro percorso evolutivo e quali risultati desiderano conseguire. Definire obiettivi chiari è fondamentale per indirizzare gli sforzi in modo efficace.
2. Domini di investimento
Il secondo componente è la scelta dei domini di investimento. Definire aree prioritarie su cui concentrare le risorse consente di ridurre la dispersione e garantire che le iniziative siano coerenti con la direzione strategica dell’azienda.
3. Governance
La governance rappresenta il terzo elemento cruciale. Essa comprende le responsabilità, i processi decisionali e il budget. Gaschi sottolinea che una governance adeguata è una componente strutturale necessaria per sostenere le attività innovative nel tempo.
4. Gestione del portafoglio
Infine, la gestione del portafoglio include i criteri per la valutazione dei progetti e la capacità di monitorare l’allineamento ai target prefissati. È fondamentale che la strategia non sia solo un documento, ma un processo dinamico che si adatta all’evoluzione delle iniziative.
Coinvolgimento delle funzioni aziendali
Un aspetto chiave evidenziato da Gaschi è l’importanza del coinvolgimento delle diverse funzioni aziendali nella costruzione della strategia di innovazione. Sebbene il top management sia coinvolto nell’80-90% dei casi, questo non garantisce automaticamente l’allineamento con il resto dell’organizzazione.
Collaborazione interfunzionale
Le funzioni di innovazione sono sempre incluse, ma solo il 60% delle aziende coinvolge sistematicamente le funzioni di business. Questa mancanza di coinvolgimento può generare barriere durante l’implementazione delle strategie, in particolare fenomeni legati al “not invented here”, dove il personale tende a non accettare idee che non provengono da loro.
Comunicazione interna e diffusione della strategia
Un dato significativo evidenzia che solo il 9% delle aziende comunica la propria strategia di innovazione all’interno dell’organizzazione. Questa limitata diffusione può ostacolare l’esecuzione, specialmente se i team operativi non sono stati coinvolti attivamente nella definizione della strategia stessa.
La comunicazione interna si rivela quindi un elemento cruciale per superare gli ostacoli e garantire che i progetti siano ben compresi e supportati. Gaschi sottolinea l’importanza di una formalizzazione più ampia, di un maggiore coinvolgimento delle funzioni aziendali e di una governance solida per tradurre le ambizioni strategiche in iniziative concrete e sostenibili.