Crescita della domanda di banda larga: il potere dei fornitori di contenuti

Esplora come le big tech stanno plasmando la domanda di banda larga nel 2025.

La domanda di larghezza di banda è in continua espansione, e non sembra voler rallentare. Anzi, le statistiche parlano chiaro: cresce e si evolve, spinta principalmente dai giganti della tecnologia che forniscono servizi cloud e contenuti. Ricordo quando, anni fa, il tema della larghezza di banda era considerato quasi un argomento di nicchia, riservato a pochi addetti ai lavori. Oggi, invece, è una questione cruciale per chiunque operi nel settore digitale.

La crescita della domanda di larghezza di banda

Secondo un recente studio di TeleGeography, la domanda globale di larghezza di banda è aumentata del 45% fino al 2020, per poi rallentare a un più modesto ma comunque impressionante +29% nel 2024 rispetto al 2023. È interessante notare come, nonostante il rallentamento, il tasso di crescita annuale composto (CAGR) rimanga costante attorno al 32%. I numeri parlano chiaro: nel periodo 2020-2024, la domanda di banda larga è triplicata, superando i 6,4 Pbps. Parliamo di un fenomeno globale, che non sembra conoscere confini.

Le differenze regionali nella domanda

In termini regionali, l’Africa emerge come leader indiscusso nella richiesta di larghezza di banda, con tassi di crescita superiori al 40%. D’altronde, chi può sorprendersi? Le opportunità nel continente sono enormi, e la connettività è un nodo cruciale per lo sviluppo economico. Al contrario, gli Stati Uniti, pur essendo un mercato maturo, mostrano una crescita al di sotto della media, attestandosi a circa +29%. Sembra che, mentre il vecchio continente si stia svegliando, le Americhe stiano vivendo un periodo di stagnazione.

Il predominio dei fornitori di contenuti

Una delle informazioni più scioccanti emerse dal report è il ribaltamento delle dinamiche di mercato. Fino al 2016, i fornitori di backbone Internet dominavano la scena, mentre ora, nel 2024, le reti di contenuti e cloud rappresentano quasi tre quarti della domanda di larghezza di banda. Questo è un cambiamento epocale! Le big tech – nomi come Google, Meta, Microsoft e Amazon – ora costituiscono una parte schiacciante dell’utilizzo della larghezza di banda internazionale. Su alcune delle rotte più importanti, come quelle transatlantiche e trans-Pacifiche, queste aziende rappresentano almeno l’80% della domanda. Impressionante, vero?

L’evoluzione delle infrastrutture sottomarine

In questo contesto, è interessante osservare come le telecomunicazioni tradizionali stiano perdendo terreno a favore delle big tech. Recentemente, un consorzio composto da Chunghwa Telecom, SK Broadband, SoftBank e Verizon ha affidato ad Alcatel Submarine Networks la costruzione di una rete di cavi sottomarini da 12.500 km. Questo progetto mira a rispondere alla crescente domanda di larghezza di banda per le applicazioni cloud e l’elaborazione dei dati. È un segno dei tempi: le telco stanno diventando sempre più subordinate agli over-the-top americani, che si espandono e ottimizzano la loro catena del valore.

Il futuro delle telecomunicazioni

Il panorama attuale vede oltre 597 sistemi di cavi e 1.712 approdi attivi o in costruzione. Tuttavia, il controllo delle telco sta rapidamente diminuendo, a favore di Google, Meta e altri giganti che possiedono e gestiscono una quantità crescente di cavi sottomarini. Parliamo di un balzo incredibile: dal 2017 a oggi, la quantità di cavi posseduti dalle big tech è passata da 20 a 59! Questo cambiamento non è solo tecnico, è una vera e propria rivoluzione nel modo in cui concepiamo la connettività.

Riflessioni finali

Osservando questi sviluppi, viene da chiedersi: come cambierà il nostro approccio alla connettività nei prossimi anni? Personalmente, credo che assisteremo a un ulteriore consolidamento dei poteri nelle mani di pochi fornitori, con implicazioni significative per le PMI e le startup. D’altronde, l’innovazione avanza a passi da gigante, e la capacità di adattarsi a questi cambiamenti determinerà il successo nel mercato. La domanda di larghezza di banda non è solo un numero, ma rappresenta la direzione verso cui il nostro mondo digitale sta correndo, e noi dobbiamo essere pronti a seguirlo.

Scritto da AiAdhubMedia

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