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Nel mondo delle startup, la narrazione tende a focalizzarsi sulla raccolta di capitali e sulle strategie di crescita. Tuttavia, un’indagine condotta dall’Osservatorio Startup Thinking offre uno spunto per esplorare un aspetto differente: chi sono realmente i protagonisti di questo ecosistema imprenditoriale e quale influenza ha l’esperienza di avvio su di loro, indipendentemente dall’esito della raccolta fondi.
Questo studio si articola in due direzioni complementari: da un lato, si esaminano le caratteristiche comuni dei fondatori che riescono a ottenere finanziamenti; dall’altro, si approfondiscono le motivazioni e le esperienze psicologiche di chi intraprende la strada della startup, sia in caso di successo che di insuccesso.
Caratteristiche dei fondatori di startup finanziate
L’analisi rivela alcuni tratti distintivi tra i fondatori che ricevono finanziamenti. È interessante notare che il capitale tende a concentrarsi non solo su idee promettenti, ma anche su figure ritenute capaci di realizzarle. Nel 2025, il 91% dei fondatori che ha ottenuto investimenti è composto da uomini, evidenziando un persistente disguido di genere nell’accesso ai fondi.
Età e formazione dei fondatori
In termini di età, i fondatori di successo oscillano tra i 32 e i 33 anni, un dato che aumenta leggermente se si considerano anche coloro che non hanno ricevuto finanziamenti. La maggior parte di loro possiede un elevato livello di istruzione: oltre il 50% ha una laurea magistrale, e il dottorato di ricerca è il secondo titolo più comune, suggerendo un legame sempre più stretto tra ricerca e imprenditorialità.
Il background professionale dei fondatori
La provenienza dei fondatori è un altro aspetto significativo. Molti hanno alle spalle esperienze in aziende consolidate, e solo il 23% ha già avuto precedenti esperienze imprenditoriali. Questo indica che, nel contesto italiano, non vi è una forte presenza di fondatori seriali, ma piuttosto un approccio più tradizionale all’imprenditorialità.
Importanza dei team
Un altro dato interessante è che l’83% dei fondatori lavora in team, dimostrando una consapevolezza della necessità di competenze complementari per affrontare le sfide del percorso imprenditoriale. Tuttavia, si osserva una netta predominanza di team composti da soli uomini, mentre le configurazioni miste e quelle completamente femminili restano rare. Una volta ottenuto il finanziamento, però, le differenze nei ticket medi tendono a livellarsi, con importi simili tra i vari team.
Discriminazione e accesso al capitale
La discriminazione si manifesta principalmente nella fase di accesso ai finanziamenti, piuttosto che nell’ammontare ottenuto. Questo problema non è esclusivo dell’Italia, ma è una costante riscontrata anche in altri ecosistemi imprenditoriali più maturi. Tuttavia, è emerso che la partecipazione a programmi di accelerazione può ridurre il divario nell’accesso ai capitali, suggerendo che la legittimazione delle idee imprenditoriali gioca un ruolo cruciale.
Percezione della discriminazione
Quando si analizza la percezione della discriminazione, le donne segnalano di aver vissuto situazioni di discriminazione di genere nel 17% dei casi, mentre gli uomini tendono a lamentarsi di discriminazioni legate all’età e all’esperienza. Entrambi i gruppi, quindi, affrontano sfide diverse, ma entrambi percepiscono l’accesso al capitale come un processo non neutrale.
Motivazioni e impatti psicologici
Le motivazioni che spingono i fondatori a intraprendere la via imprenditoriale variano. Le donne tendono a concentrarsi su aspetti di impatto sociale o sulla commercializzazione della ricerca accademica, mentre gli uomini sono più propensi a cercare opportunità di mercato. Queste differenze non implicano una gerarchia di valore, ma piuttosto riflettono contesti di partenza distinti.
Infine, l’esperienza di fondazione ha un forte impatto sul benessere psicologico dei fondatori. Mentre gli effetti positivi includono un senso di realizzazione e una maggiore autostima, il rovescio della medaglia è rappresentato da elevati livelli di stress e da una tendenza alla dipendenza dal lavoro. Le risposte a queste pressioni variano a seconda delle reti di supporto e delle aspettative create nei rapporti con investitori e partner.
Questo studio si articola in due direzioni complementari: da un lato, si esaminano le caratteristiche comuni dei fondatori che riescono a ottenere finanziamenti; dall’altro, si approfondiscono le motivazioni e le esperienze psicologiche di chi intraprende la strada della startup, sia in caso di successo che di insuccesso.0

