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Nel panorama digitale italiano, il ruolo di Inwit si rivela cruciale. Recentemente, lo studio “Il valore di Inwit per l’Italia”, presentato al Sustainability Day 2025, ha illuminato l’importanza del modello infrastrutturale condiviso dell’azienda, che ha generato un impatto economico significativo. Con un contributo di 1,3 miliardi di euro al Pil nel 2024, e oltre 3.200 posti di lavoro sostenuti, Inwit si sta affermando come un pilastro fondamentale per la crescita e la sostenibilità del Paese.
Un cambiamento radicale nel settore delle telecomunicazioni
Lo studio realizzato da The European House – Ambrosetti (Teha Group) ha messo in evidenza come il modello di Inwit, che combina la separazione tra infrastrutture e servizi e la condivisione delle torri tra diversi operatori, abbia trasformato il settore delle telecomunicazioni in Italia. Dal 2015 al 2024, questo approccio ha permesso di evitare costi per ben 15,8 miliardi di euro, contribuendo a una razionalizzazione senza precedenti delle risorse. E non è finita qui! La rete Inwit, con oltre 25.000 torri mobili, raggiunge più dell’82% dei comuni italiani, evidenziando un impatto che si estende ben oltre l’economia, toccando anche aspetti sociali e ambientali.
Un impatto economico concreto
Nel solo 2024, il business model di Inwit ha generato un notevole contributo di 1,3 miliardi di euro al Pil, grazie a un effetto combinato di valore aggiunto diretto, indiretto e indotto. Ma cosa significa realmente? Significa che per ogni euro investito, si crea un circolo virtuoso che alimenta l’economia locale e nazionale. Dal 2020 al 2024, l’impatto cumulato si è attestato a 5,3 miliardi di euro, un dato che parla chiaro: Inwit non è solo un operatore, ma un vero e proprio attore economico. E il tasso di reinvestimento? Notevole: il 30,5% dei ricavi è destinato a investimenti, ben oltre la media del settore telco e dell’economia italiana.
Occupazione e parità di genere
Parlando di posti di lavoro, il contributo di Inwit è altrettanto impressionante. Nel 2024, ha sostenuto circa 3.200 posti di lavoro, ma la cosa sorprendente è che per ogni dipendente di Inwit si attivano altri 8,7 posti lungo la catena del valore. Questo significa che il moltiplicatore occupazionale complessivo è pari a 9,7x, uno dei più alti nel settore infrastrutturale. E non possiamo dimenticare la questione della parità di genere: il 40% della forza lavoro di Inwit è composta da donne, un dato che supera di gran lunga la media del settore delle telecomunicazioni.
Inwit non si è limitata a portare torri in luoghi strategici, ma ha scelto di concentrarsi su aree ad alta vulnerabilità sociale ed economica. Ha portato le proprie torri in 3.160 comuni classificati dall’ISTAT come svantaggiati, coprendo oltre il 70% dei territori più vulnerabili in Italia. Grazie a un protocollo firmato con Anci, Uncem e Infratel, Inwit si è impegnata a garantire la copertura di aree non servite dal mercato privato, un impegno che rappresenta un vero e proprio atto di responsabilità sociale.
Un modello sostenibile e innovativo
E l’impatto ambientale? Dal 2015 al 2024, Inwit ha evitato emissioni di 2,5 milioni di tonnellate di CO2, un risultato notevole che dimostra come la razionalizzazione delle infrastrutture possa andare di pari passo con la sostenibilità. Negli ultimi cinque anni, l’azienda ha registrato un incremento significativo nella produttività degli impianti fotovoltaici, con l’obiettivo di raggiungere 60 MWp entro il 2030. Questo non solo riduce l’impatto ambientale, ma contribuisce anche a coprire oltre il 90% del fabbisogno energetico aziendale con fonti rinnovabili.
Una visione per il futuro
Guardando al futuro, il modello di Inwit rappresenta un esempio brillante di come le infrastrutture condivise possono creare mercati competitivi e innovativi. Analizzando i settori delle telecomunicazioni, dell’energia e del trasporto ferroviario in Paesi che hanno separato infrastrutture e servizi, emerge un dato chiaro: la separazione porta a una maggiore qualità e innovazione dell’offerta. Inwit si presenta così come un caso di eccellenza in questo ambito, dimostrando che la sostenibilità finanziaria e ambientale è non solo possibile, ma anche necessaria per un futuro migliore.