Argomenti trattati
Nell’era contemporanea, la Generative AI è diventata un tema di discussione prevalente nei contesti aziendali. Questa tecnologia, sebbene ampiamente utilizzata, mostra risultati altalenanti in termini di integrazione nei processi lavorativi. Un recente studio del MIT ha evidenziato che il 95% dei progetti pilota in questo ambito non riesce a generare un valore tangibile. Ne deriva una situazione paradossale: l’interesse è palpabile, ma l’impatto concreto è limitato.
Per approfondire questa dinamica, è interessante esaminare come le organizzazioni e i professionisti stiano approcciando la generative ai. Recenti ricerche condotte dall’Osservatorio Platform Thinking HUB della School of Management del Politecnico di Milano, sotto la direzione dei professori Daniel Trabucchi e Tommaso Buganza, offrono preziose informazioni sul panorama attuale dell’adozione della generative ai in Italia.
Un’indagine sull’adozione della generative ai
La survey ha coinvolto 419 professionisti provenienti da 162 aziende, fornendo una visione dettagliata sull’utilizzo della generative ai. I risultati mostrano che la maggior parte degli utenti tende a sfruttare questa tecnologia per attività di efficienza individuale, come la ricerca di informazioni (86%), la generazione di opzioni (67%) e la scrittura di testi o email (63%). Sebbene queste pratiche siano utili, rimangono marginali rispetto al potenziale trasformativo che la generative ai potrebbe offrire.
Due approcci all’interazione con l’AI
Farri e Rosani, autori della HBR Guide to Generative AI for Managers, distinguono tra due archetipi di interazione con l’intelligenza artificiale. La maggior parte dei professionisti si attesta su una modalità focalizzata sull’efficienza e sulla rapidità, limitando così l’uso della generative ai a un assistente digitale piuttosto che a un partner di riflessione. È importante sottolineare che la vera promessa della generative ai risiede nella sua capacità di stimolare un pensiero critico e di generare nuove intuizioni.
Le sfide organizzative nell’adozione della generative ai
Se spostiamo l’attenzione dalle singole persone alle aziende, la situazione non migliora. Molte organizzazioni italiane non hanno ancora stabilito linee guida chiare per l’uso della generative ai. Infatti, il 38,7% delle aziende non ha un piano definito, mentre solo il 24,7% consente ai dipendenti di sperimentare attivamente con strumenti come chatbot o agenti personalizzati.
Parallelamente, si diffonde il fenomeno della Shadow AI, dove i professionisti ricorrono a account personali per accedere a strumenti come ChatGPT o Copilot, eludendo le restrizioni aziendali. Questo comporta rischi significativi per la sicurezza dei dati e la conformità alle normative.
Contraddizioni e opportunità
Questa analisi mette in evidenza una contraddizione: mentre i professionisti mostrano un forte interesse per la generative ai, le aziende spesso non sono pronte a supportare questo entusiasmo con una strategia coerente. Quando l’innovazione si ferma a un mero esperimento personale, il potenziale della generative ai rimane inespresso.
Esempi di successo nell’adozione della generative ai
Non tutte le aziende si trovano in questa situazione di stallo. Durante il convegno “GenAI & Platform Thinking”, Cristiano Bellucci di Fujitsu ha presentato un esempio significativo di integrazione della generative ai. Fujitsu ha scelto di non imporre un sistema centralizzato, ma di consentire ai dipendenti di creare i propri modelli personalizzati, adattandoli alle esigenze specifiche dei loro team.
Questa strategia ha portato alla creazione di oltre 4000 progetti, supportati da una piattaforma interna che facilita la co-creazione e il miglioramento collettivo. Un caso esemplare è il Technology Vision GPT, progettato per connettere i team di vendita con il reparto di pensiero strategico, ottimizzando così l’efficacia delle proposte commerciali.
Lezioni apprese per il futuro
L’esperienza di Fujitsu dimostra che per ottenere risultati significativi dalla generative ai, è fondamentale considerarla come un ecosistema piuttosto che un semplice progetto IT. Le aziende devono spostare la loro attenzione da performance individuali a dinamiche collettive, creando piattaforme interne che favoriscano l’innovazione continua.
Per approfondire questa dinamica, è interessante esaminare come le organizzazioni e i professionisti stiano approcciando la generative ai. Recenti ricerche condotte dall’Osservatorio Platform Thinking HUB della School of Management del Politecnico di Milano, sotto la direzione dei professori Daniel Trabucchi e Tommaso Buganza, offrono preziose informazioni sul panorama attuale dell’adozione della generative ai in Italia.0