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Hey, ragazze e ragazzi! 🌟 La scorsa settimana ho avuto il piacere di partecipare al Mind the Bridge Scaleup Summit in Spagna, un evento incredibile dove ho potuto confrontarmi con alcune delle aziende più attive nel campo dell’Open Innovation. Da Iberdrola a Telefonica, passando per Repsol e Ergo Munich Re, ci siamo immersi in un dibattito sincero e diretto sulle sfide e le opportunità che queste realtà stanno affrontando nel 2025. Ma, come si suol dire, non tutto è oro quel che luccica! 💬
Un viaggio attraverso l’open innovation
Abbiamo analizzato i percorsi di innovazione di queste aziende, ognuna con la propria storia e le proprie sfide. Ad esempio, Iberdrola ha iniziato nel lontano 2008 con il Corporate Venture Capital, per poi evolversi in un modello di Venture Client. Questo cambiamento è stato motivato dalla necessità di adattarsi a un panorama in continua evoluzione e a una crescita delle aspettative. Cosa ne pensate? È giusto abbandonare un modello se non porta i risultati sperati? 🤔
Telefonica, invece, è stata pioniera nel lanciare i Corporate Accelerator. Anche se la società ha dovuto rivedere la sua strategia, passando a un mix di Venture Client e micro Venture Capital, il suo percorso dimostra quanto sia importante rimanere agili e aperti al cambiamento. Chi di voi ha mai lavorato in una startup che ha dovuto pivotare la propria strategia? 💡
Ergo ha scelto un approccio simile, spostando il focus verso un Venture Client per rispondere alle esigenze operative. Repsol ha lanciato il suo programma IdeAction, un esempio perfetto di come connettere R&D e startup possa portare a risultati significativi. Questo mi fa pensare: quanto è fondamentale la collaborazione tra le diverse divisioni all’interno di un’azienda? 🤝
Lezioni apprese e errori comuni
Una delle cose più sorprendenti emerse da queste conversazioni è stata la consapevolezza delle aziende riguardo agli errori comuni quando si parla di open innovation. Spesso, le startup non si rendono conto che all’interno delle aziende esistono unità con obiettivi diversi. La mancanza di chiarezza su chi decide e quali sono le aspettative può portare a grandi fraintendimenti. Unpopular opinion: pensate che le startup dovrebbero investire più tempo per capire la struttura interna delle aziende a cui si rivolgono? 🧐
Inoltre, abbiamo discusso di come il Venture Building, pur essendo un approccio relativamente nuovo e accattivante, ha visto molte aziende riconsiderare il proprio coinvolgimento. La flessibilità sembra essere la chiave: le aziende che continuano ad adottare questo modello tendono a farlo caso per caso, piuttosto che seguire un approccio standardizzato. Plot twist: chi pensava che un modello rigido potesse funzionare in un ambiente così dinamico? 😅
Il futuro dell’open innovation
Guardando al futuro, la domanda sorge spontanea: come possono le aziende migliorare le loro strategie di open innovation? È chiaro che il benchmarking con altri player internazionali è fondamentale per prendere decisioni informate. Le aziende devono anche essere pronte a comunicare i loro risultati e a produrre quick wins. Questo non solo aiuta a mantenere alto l’interesse interno, ma è anche cruciale per dimostrare il valore delle iniziative di innovazione.
Chiudendo questa riflessione, mi chiedo: quali sono le vostre esperienze con l’open innovation? Avete mai visto un’idea brillante trasformarsi in realtà o, al contrario, un progetto fallire miseramente? Condividete le vostre storie nei commenti! 💖