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Diciamoci la verità: nel mondo contemporaneo, molti credono che l’artigianato sia un settore in via di estinzione, un vestigio di un’epoca passata, schiacciato dalla produzione di massa e dall’automazione. Ma la realtà è meno politically correct: l’artigianato non solo resiste, ma sta vivendo una vera e propria rinascita grazie all’incontro con la tecnologia. Questo fenomeno è particolarmente evidente in Lombardia, dove le eccellenze artigiane stanno dimostrando che tradizione e innovazione possono coesistere e prosperare.
Il potere dell’innovazione nell’artigianato
Parliamo di un esempio concreto: il programma Artigiani 4.0, promosso dalla Regione Lombardia e sostenuto da Upskill 4.0. Qui si vede chiaramente come le aziende artigiane possano trarre vantaggio dalle nuove tecnologie. Attraverso percorsi di formazione e consulenza, queste imprese non solo imparano a utilizzare strumenti digitali, ma si reinventano in un mercato in continua evoluzione. Ecco alcune statistiche scomode: secondo recenti studi, il 70% delle piccole e medie imprese che hanno investito in digitalizzazione ha visto un incremento del fatturato. Non sono solo numeri, ma un cambiamento radicale che consente a queste realtà di competere a livello globale.
Prendiamo l’esempio di Bonacina1889, che da oltre un secolo produce arredi in giunco. Grazie all’uso di tecnologie moderne, come la stampa 3D e la realtà aumentata, questa azienda è riuscita a rimanere al passo con i tempi, portando le sue creazioni in musei e hotel di lusso in tutto il mondo. Non stiamo parlando di un semplice restyling, ma di una vera e propria trasformazione che valorizza l’heritage artigianale, rendendolo accessibile e attrattivo per le nuove generazioni.
Le storie di successo dell’artigianato lombardo
In Lombardia, ci sono ben nove imprese che rappresentano l’eccellenza dell’artigianato made in Italy. Fabscarte, ad esempio, ha saputo coniugare arte e tecnologia producendo carte da parati uniche e raffinate. La loro abilità manuale, potenziata dall’uso di software innovativi, ha reso i loro prodotti ricercati non solo in Italia, ma anche all’estero.
Non dimentichiamo BertO, che ha saputo preservare la tradizione del design italiano, creando arredi personalizzabili attraverso un processo di produzione che integra la manualità con la tecnologia. A Voghera, Merli Marmi continua a plasmare marmi e graniti, ma lo fa con metodi che garantiscono una sostenibilità ambientale, un aspetto sempre più cruciale nel mondo contemporaneo.
In un cortile nascosto di Milano, il Laboratorio Paravicini produce ceramiche che raccontano storie esotiche, mentre Max Maiorino ha portato il mestiere di calzolaio nel XXI secolo, diventando un influencer ricercato. Noah Guitars, infine, combina l’alta tecnologia nella produzione di strumenti musicali, dimostrando che l’artigianato può essere all’avanguardia.
Conclusioni e riflessioni
La verità è che l’artigianato non è morto; è in fase di evoluzione. Le imprese lombarde stanno dimostrando che con la giusta dose di innovazione è possibile preservare la tradizione e al contempo soddisfare le richieste di un mercato globale sempre più esigente. Ma attenzione: non dobbiamo cadere nell’errore di pensare che la tecnologia possa sostituire il saper fare, poiché è proprio quest’ultimo a dare valore aggiunto alla produzione. L’invito è quindi a riflettere sull’importanza di saper coniugare passato e futuro, per costruire un presente che valorizzi il patrimonio culturale e artigianale italiano.