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Oggi si affronta un argomento di rilevante importanza: l’intelligenza artificiale e tutto il suo potenziale, insieme ai relativi rischi. Aziende come Google, Amazon, Microsoft e Meta stanno investendo miliardi nella creazione di data center, ma è opportuno interrogarsi sui ritorni economici attesi. Secondo Morgan Stanley, la spesa per le infrastrutture legate all’AI potrebbe raggiungere i 3.000 miliardi di dollari entro il 2029. Tuttavia, il 95% delle aziende non ha ancora registrato ritorni significativi.
Il contesto storico dell’AI
Per comprendere la direzione futura dell’intelligenza artificiale, è necessario esaminare il contesto storico. L’economista Carlota Perez sostiene che l’AI non rappresenta solo un nuovo capitolo, ma è un’estensione di una rivoluzione digitale iniziata negli anni ’70. Perez descrive un ciclo che comprende l’installazione, una bolla speculativa, un crash e una successiva diffusione. Attualmente, ci troviamo nella fase di installazione dell’AI, caratterizzata da investimenti massicci e promesse ambiziose, ma i ritorni sono ancora incerti. Perez sottolinea come ogni rivoluzione tecnologica necessiti di una correzione di mercato per avviarsi effettivamente.
Le bolle speculative: un male necessario?
Le bolle speculative sono un tema controverso. Esperti ritengono che, sebbene possano comportare perdite, esse stimolino anche innovazioni e creino infrastrutture durature. Ad esempio, la mania ferroviaria del XIX secolo, pur causando perdite, ha creato una rete che ha rivoluzionato il trasporto. Lo stesso vale per la bolla delle dotcom degli anni ’90: nonostante molti fallimenti, essa ha portato alla creazione di Internet, oggi fondamentale per l’economia digitale.
Governance e benessere collettivo
Un aspetto cruciale è il ruolo delle istituzioni. Le rivoluzioni tecnologiche non si traducono automaticamente in un’epoca di prosperità. È necessaria una governance efficace per garantire che i benefici vengano distribuiti equamente. È fondamentale orientare l’AI verso il benessere collettivo.
Attualmente, si opera in un contesto complesso, caratterizzato da mercati instabili e da un crescente potere delle Big Tech. Se queste sfide non vengono affrontate, l’AI potrebbe generare più instabilità che prosperità. È essenziale considerare come garantire che l’AI rappresenti una risorsa positiva per la società.
In sintesi, l’intelligenza artificiale si trova in una fase di euforia speculativa. Gli investimenti sono notevoli, i ritorni rimangono incerti e le bolle sembrano inevitabili. Tuttavia, se gestite adeguatamente, queste fasi possono porre le basi per un nuovo ciclo di prosperità. La questione centrale è se si sia pronti a trasformare questa fase in un’epoca di grande successo.