Investire nelle competenze: la nuova frontiera della formazione nel Centro-Sud

Un'alleanza per formare i professionisti del futuro o solo un'altra promessa non mantenuta?

Diciamoci la verità: il panorama formativo italiano è spesso un campo di battaglia tra buone intenzioni e realtà cruda. La recente partnership tra 24ORE Business School e l’Università degli Studi di Salerno si presenta come una mossa strategica per affrontare le sfide della formazione nel Centro-Sud Italia, ma ci si deve chiedere: è davvero un’opportunità concreta o una mera illusione? Questi nuovi master, pensati per rispondere alle esigenze di settori in espansione come la sicurezza informatica e la progettazione europea sostenibile, si pongono come obiettivo di preparare i giovani professionisti per un mercato del lavoro in continua evoluzione. Tuttavia, il rischio di ridurre questi percorsi a semplici etichette è molto alto.

Una risposta alle sfide del mercato del lavoro?

La realtà è meno politically correct: i dati parlano chiaro. Secondo recenti statistiche, oltre il 40% dei laureati in Italia si trova a fronteggiare la disoccupazione o impieghi non adeguati al proprio titolo di studio. L’iniziativa di 24ORE Business School e Università di Salerno, quindi, risponde a una necessità urgente. Con i due master di II livello, che inizieranno nel settembre 2025, si promette di coniugare rigore accademico e competenze pratiche. Ma ci si può davvero fidare dei programmi di formazione?

Il Prof. Vincenzo Loia, Rettore dell’Università di Salerno, sottolinea che questa partnership è una risposta concreta alle sfide della trasformazione digitale e della sostenibilità. Ma il vero quesito è: quanti di questi studenti riusciranno a trovare un’occupazione soddisfacente al termine del loro percorso? L’incontro tra accademia e mondo del lavoro è spesso più teoria che pratica, e il rischio di creare professionisti disillusi è concreto.

Master e flessibilità: una promessa che dura?

Il nostro amico Francesco Palmieri, docente e ordinario di Informatica, afferma che questo è un momento unico in un mercato in forte espansione. Ma, come sempre, il diavolo si nasconde nei dettagli. L’offerta formativa si propone di essere innovativa e accessibile attraverso modalità di fruizione sia in presenza che in streaming. Ma siamo sicuri che questa flessibilità si traduca in un reale miglioramento della qualità dell’insegnamento?

In un contesto dove l’uso di Data Science e intelligenza artificiale viene enfatizzato per la progettazione predittiva e la valutazione d’impatto, il rischio è che gli studenti vengano formati in competenze tecniche avanzate senza un reale collegamento con il mercato. Cosa serve realmente a un giovane per inserirsi nel mondo del lavoro? Non basta un master; servono anche opportunità pratiche, stage e networking. La promozione di una cultura del lavoro che favorisca l’incontro tra domanda e offerta è essenziale.

Divario formativo e opportunità reali

La partnership mira a colmare il divario tra formazione e lavoro, un obiettivo nobile. Tuttavia, la domanda cruciale rimane: quanto sarà efficace? Le dichiarazioni di Alice Acciarri, Managing Director di 24ORE Business School, parlano di un impatto diretto sulla crescita economica e sociale locale, ma sono più di belle parole. Le statistiche mostrano che il Centro-Sud Italia ha un tasso di disoccupazione giovanile tra i più alti d’Europa. Qual è il piano per affrontare questa crisi?

In vista del settennato UE 2028–2034, investire nelle competenze giuste è fondamentale, eppure la domanda rimane: queste competenze sono realmente in linea con ciò che il mercato richiede? La preparazione al futuro non deve essere solo una questione di titoli, ma di capacità di adattamento e innovazione. La formazione deve essere un ponte, non un muro.

In conclusione, mentre applaudo l’iniziativa, non posso fare a meno di esortare a un pensiero critico. La formazione dei giovani nel Centro-Sud Italia è un’opportunità che deve essere colta con cautela, senza lasciarsi ingannare da promesse che potrebbero rivelarsi vuote. Solo un’analisi approfondita della situazione attuale e delle reali esigenze del mercato potrà fare la differenza. La realtà è che i giovani meritano di più di un master: meritano un futuro.

Scritto da AiAdhubMedia

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