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Nel contesto attuale caratterizzato da instabilità globale e rapidi cambiamenti, le aziende italiane si trovano a dover ripensare le proprie strategie. La rivoluzione digitale ha imposto una trasformazione profonda, richiedendo alle organizzazioni di adattarsi a nuovi modelli operativi e di gestione.
Il ruolo della digitalizzazione nelle aziende
Giorgio Ferraris, amministratore delegato di Erregierre, evidenzia che il controllo di gestione è un aspetto spesso trascurato. Senza una chiara comprensione del smart working e della digitalizzazione consapevole, le imprese corrono il rischio di perdere di vista la loro visione strategica.
Smart working: una nuova normalità
Secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, il 53% dei dipendenti delle grandi aziende e della pubblica amministrazione lavora da remoto. Questo dato evidenzia un ritorno a quanto osservato durante la pandemia, ma, a differenza di allora, oggi il lavoro da casa è frutto di scelte strategiche piuttosto che di emergenze sanitarie.
Strategie per il lavoro agile
Recentemente, il settore bancario e assicurativo ha ampliato le proprie politiche di lavoro agile, introducendo accordi sindacali che facilitano questa modalità. Non si tratta più solo di una questione di equilibrio tra vita professionale e personale, ma anche di un modo per ottimizzare i costi operativi e le spese energetiche.
Ristrutturazione degli spazi lavorativi
Numerose aziende hanno iniziato a implementare chiusure parziali durante i giorni di minor afflusso, come il venerdì, per ridurre gli sprechi energetici. Questo approccio non solo rappresenta un risparmio, ma si integra anche in una visione più ampia di sostenibilità aziendale.
Le sfide delle PMI
Nonostante le grandi imprese abbiano già definito politiche chiare, il vero potenziale di crescita si trova nel settore delle PMI, che costituiscono il 95% del tessuto economico italiano. L’Osservatorio indica che circa il 45% dei lavoratori delle PMI potrebbe svolgere almeno metà delle proprie attività in modalità remota senza compromettere l’efficienza.
Il divario tra grandi aziende e pmi
Le grandi aziende hanno già consolidato le loro pratiche, con il 95% di esse dotate di accordi formali per il lavoro agile. Nelle piccole e medie imprese, questo numero scende al 45%, evidenziando una gestione più informale e dipendente dalle dinamiche interpersonali.
Vantaggi e benefici dello smart working
In un contesto in cui l’85% dei dipendenti delle grandi aziende utilizza i giorni di smart working previsti, emerge che l’organizzazione delle giornate di lavoro in modo collaborativo porta a performance superiori. La fiducia e la responsabilizzazione dei lavoratori sono fondamentali per migliorare la comunicazione e le decisioni.
Impatto ambientale e risparmio economico
Una delle ricadute positive del lavoro agile è il risparmio economico. Lavorando da casa due giorni a settimana, si possono risparmiare fino a 900 euro all’anno in trasporti, riducendo al contempo le emissioni di CO₂ di circa 460 chilogrammi per persona. Tuttavia, questa modalità di lavoro presenta anche delle sfide, come la difficoltà di disconnettersi dal lavoro, con un 35% dei lavoratori che ammette di avere difficoltà a staccare.
Il futuro del lavoro in Italia appare orientato verso un consolidamento dello smart working. Questa tendenza non solo promuove una migliore qualità della vita, ma rappresenta anche un’opportunità per le aziende di innovarsi e crescere in un mercato sempre più competitivo.

