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Negli ultimi anni, il mondo della tecnologia ha visto un rapido sviluppo, specialmente nell’ambito delle reti. L’emergere di applicazioni che fanno uso dell’intelligenza artificiale e dell’automazione ha spinto le aziende a ripensare le loro infrastrutture. Durante un recente convegno tenutosi nell’ambito dell’Osservatorio 5G & Connected Digital Industry, Clelia Lorenza Ghibaudo, responsabile dei programmi tecnologici di FiberCop, ha condiviso la sua visione sul ruolo cruciale dell’edge computing nell’evoluzione delle reti in Italia.
La trasformazione delle reti industriali
Ghibaudo ha evidenziato come l’AI rappresenti oggi il motore principale del cambiamento nel panorama delle reti. Le applicazioni intelligenti stanno modificando radicalmente il modo in cui utilizziamo la rete, imponendo la necessità di infrastrutture più dynamiche, flessibili e reattive. Le esigenze di calcolo vicino al punto di origine dei dati sono diventate fondamentali per ridurre la latenza e garantire analisi in tempo reale.
Dalla centralizzazione al decentramento
Tradizionalmente, la gestione dei dati era centralizzata nei data center remoti. Tuttavia, Ghibaudo sottolinea che questo approccio non è più sostenibile per molte applicazioni industriali. È necessario un cambiamento di paradigma che porti l’elaborazione vicino ai dispositivi e ai sensori, consentendo una comunicazione fluida anche in contesti operativi complessi.
Rete e edge computing: un’integrazione necessaria
Per garantire il funzionamento efficace delle applicazioni industriali moderne, è essenziale integrare l’edge computing con la rete di trasporto esistente. La rete nazionale, già dotata di migliaia di nodi, rappresenta una solida base per questo modello distribuito. Tuttavia, è fondamentale progettare un’architettura che permetta una sinergia tra edge e trasporto, per supportare applicazioni come visioni artificiali, sistemi di controllo in tempo reale e monitoraggio intelligente.
Standard aperti e interoperabilità
Un altro punto cruciale emerso dall’intervento di Ghibaudo è la necessità di adottare standard aperti. Creare un ecosistema competitivo è possibile solo attraverso architetture che promuovono l’interoperabilità e l’apertura, riducendo la dipendenza da tecnologie proprietarie e facilitando l’integrazione tra le diverse componenti della filiera industriale. L’approccio aperto non solo accelera lo sviluppo dei servizi, ma favorisce anche la collaborazione tra le aziende.
Il futuro delle reti industriali in Italia
Le reti del futuro, secondo Ghibaudo, devono essere distribuite e intelligenti, capaci di adattarsi alle esigenze in continua evoluzione dei processi industriali. L’edge computing è un elemento fondamentale in questa trasformazione, permettendo di ridurre i tempi di risposta e garantire continuità nelle operazioni critiche.
Collaborazione e co-sviluppo
La complessità crescente delle applicazioni industriali richiede che le aziende instaurino partnership solide. Collaborare tra operatori di rete, integratori e fornitori di tecnologia consente di accelerare la sperimentazione e creare soluzioni più efficienti. Il co-sviluppo diventa così una strategia chiave per unire competenze diverse e generare valore lungo tutta la filiera produttiva.
L’edge computing non rappresenta semplicemente un’estensione del cloud, ma una nuova architettura in grado di supportare applicazioni complesse in modo più efficiente e sicuro. Con l’intelligenza artificiale al centro di questa evoluzione, è richiesto un cambiamento culturale e organizzativo, oltre che tecnologico. Le reti non sono più solo sistemi di trasporto dati, ma piattaforme attive che contribuiscono direttamente alla competitività e all’innovazione industriale.

