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Immagina di essere un abbonato a una delle tante piattaforme streaming. Ti sei mai chiesto come mai, in un mondo dove la pubblicità digitale sembra regnare sovrana, le subscription stiano cominciando a svanire come il gelato al sole? Sì, hai capito bene! Secondo uno studio fresco di stampa, quasi la metà dei leader di questi brand stanno etichettando la pubblicità digitale come un vero e proprio ‘buco nero’. E non stiamo parlando di un buco nero qualsiasi, ma di quello che inghiotte risorse preziose e lascia solo un’eco di delusione. Ma andiamo per gradi.
Dove sta andando il denaro?
Il report di Bango, un nome che probabilmente hai sentito mentre leggi questo, ha rivelato che il 48% dei leader del settore ha visto i ritorni sugli investimenti (ROI) svanire nel nulla. Anil Malhotra, CMO di Bango, non ha usato giri di parole: “La pubblicità diretta era il motore della crescita, ora è un buco nero.” E chi può dargli torto? Se quasi la metà del tuo settore grida ‘aiuto’, è chiaro che qualcosa deve cambiare. Ma dove vanno i soldi? La risposta è semplice: non si stanno ritirando, si stanno semplicemente spostando!
Le nuove strategie di acquisizione
Invece di continuare a investire in metodi tradizionali di acquisizione, come le pubblicità sui social e la ricerca a pagamento, i brand stanno cominciando a guardare altrove. Parliamo di strategie più indiretto, come bundling, partnership e piattaforme aggregatrici. Insomma, stanno cercando di risparmiare un po’ di quel prezioso budget che prima veniva buttato nel ‘vortice’ della pubblicità digitale. E se pensi che sia solo una moda passeggera, rifatti gli occhi: oltre il 25% dei brand sta già aderendo a piattaforme di “Super Bundling” per espandere la propria audience senza dover investire capitali enormi.
Un futuro di opportunità?
Mentre le grandi piattaforme pubblicitarie, come Google e Meta, tremano all’idea di perdere un mercato così ampio, le subscription si stanno reinventando. I consumatori non vogliono gestire dieci abbonamenti diversi; vogliono valore e comodità. Ecco perché i brand che sapranno impacchettare le loro offerte in modo strategico, vinceranno. Ma non è tutto: questo spostamento potrebbe anche significare una nuova era per il marketing performance-oriented. Se le subscription sono un campanello d’allarme, le implicazioni per l’intero panorama pubblicitario potrebbero essere enormi.
A proposito…
Hai mai pensato a come le piattaforme come Netflix spendano quasi 3 miliardi di dollari all’anno in marketing? Sì, nemmeno io. È difficile immaginare che un marchio più piccolo possa permettersi simili follie. Ecco perché la strategia di abbandonare la pubblicità diretta per alternative più sostenibili è diventata una necessità. L’idea è semplice: se non puoi batterli, unisciti a loro… o meglio, crea un pacchetto che li includa!
Conclusioni (o forse no?)
In un mondo dove la pubblicità digitale sembra essere un sentiero insidioso, le subscription si trovano a dover ripensare le loro strategie. E mentre alcuni potrebbero considerarla una crisi, altri la vedono come un’opportunità d’oro. Chi avrà il coraggio di saltare nel vuoto e reinventarsi? Solo il tempo potrà dirlo, ma una cosa è certa: nel mondo delle subscription, il buco nero della pubblicità digitale potrebbe benissimo essere il trampolino di lancio per una nuova era di innovazione. E chissà, magari un giorno ci ricorderemo di questi momenti con un sorriso, mentre ci godiamo un bel film in streaming, con un abbonamento che ci ha fatto spendere meno e guadagnare di più!