Perché l’influencer marketing sta perdendo terreno

L'influencer marketing vive una crisi di credibilità: ecco perché.

Negli ultimi anni, il panorama del marketing ha subito trasformazioni radicali. E l’influencer marketing, un tempo considerato il sacro graal delle strategie promozionali, sembra ora affrontare una crisi di fiducia. Diciamoci la verità: la saturazione dei contenuti promozionali ha generato una vera e propria “influenza fatigue”. Le aziende, per quanto possano continuare a investire in questa forma di comunicazione, devono fare i conti con un pubblico sempre più scettico e disincantato. Ma cosa significa tutto ciò per il futuro del marketing?

Il fenomeno dell’influencer fatigue

Il termine “influencer fatigue” descrive una condizione di disinteresse crescente nei confronti dei contenuti promozionali prodotti dagli influencer, percepiti come ripetitivi e poco autentici. Questo non è solo un capriccio del pubblico, ma una risposta a una saturazione di messaggi pubblicitari che ha superato la soglia di tolleranza degli utenti. Le statistiche parlano chiaro: secondo un’indagine di YPulse, il 45% dei giovani tra i 13 e i 22 anni dichiara di non considerare più gli influencer così influenti come un tempo. La realtà è meno politically correct: l’appeal degli influencer è in declino e le aziende si trovano ad affrontare una sfida significativa. Ma come possono reagire a questo cambiamento?

Quando i consumatori diventano insensibili ai messaggi dei content creator, le campagne di marketing non solo perdono efficacia, ma i costi aumentano. Non è solo una questione di numeri; è una questione di fiducia. La percezione di autenticità degli influencer, un tempo un pilastro della loro efficacia, è in caduta libera. Sempre più persone preferiscono le raccomandazioni di amici o conoscenti, anche se online, rispetto ai messaggi di chi ha milioni di follower. Questo ci porta a chiederci: cosa sta succedendo realmente nelle menti dei consumatori?

Il cambiamento nel rapporto tra brand e pubblico

Il declino della fiducia nei confronti degli influencer è emblematico di un cambiamento più profondo nel rapporto tra pubblico e creator. Gli utenti sono stanchi di figure troppo perfette, lontane dalla loro quotidianità. Se in passato i mega influencer erano la chiave per accedere a un vasto pubblico, oggi i micro e nano influencer stanno guadagnando terreno. Queste figure, meno patinate, riescono a instaurare relazioni più autentiche e coinvolgenti con i loro follower, rispondendo a un bisogno di umanità e trasparenza. Ma perché questo cambiamento è così importante?

In questo contesto, l’Intelligenza Artificiale si presenta come una nuova frontiera. Gli influencer virtuali, creati mediante CGI, stanno emergendo come alternative intriganti. Questi avatar non sono solo mere imitazioni, ma entità progettate per interagire con il pubblico in modo innovativo. Secondo alcuni studi, gli influencer virtuali possono addirittura risultare più autentici rispetto a quelli umani, grazie al fenomeno della “machine heuristic”, dove le persone li percepiscono come più obiettivi e imparziali. Ma ci si può fidare realmente di un influencer virtuale?

Rischi e opportunità nell’era degli influencer virtuali

Nonostante i loro vantaggi, l’utilizzo di influencer virtuali non è privo di rischi. La mancanza di interazione umana può limitare la capacità di costruire relazioni significative. Inoltre, c’è sempre il rischio che un attacco informatico o una cattiva gestione possano smascherare la loro natura artificiale, annullando ogni fascino. Le aziende devono essere pronte a garantire trasparenza sulla creazione e gestione di questi influencer, affinché il pubblico non percepisca la loro esistenza come un inganno. Ma come possono le aziende affrontare questa nuova sfida?

Per mitigare i rischi, le aziende dovrebbero adottare linee guida etiche e condividere il backstage della loro creazione. La chiave del successo risiede nel saper dosare l’uso di influencer virtuali in modo responsabile, mantenendo al contempo i valori di autenticità e trasparenza. Solo così si potrà affrontare la crescente fatica degli influencer e riportare al centro del dialogo tra brand e consumatori la fiducia, la rilevanza e la relazione. In questo modo, si può davvero sperare di ricostruire un legame autentico con il pubblico?

In conclusione, l’influencer marketing è in una fase di trasformazione. Le aziende devono adattarsi a questa nuova realtà, con una strategia che non sostituisca l’elemento umano, ma lo potenzi. L’Intelligenza Artificiale può diventare un alleato strategico, se utilizzata con consapevolezza e responsabilità. Rimanere al passo con l’evoluzione tecnologica e le aspettative del pubblico sarà fondamentale per il successo nel lungo periodo. E tu, come vedi il futuro dell’influencer marketing?

Scritto da AiAdhubMedia

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