Perché l’Italia è ultima nella classifica globale del 5G?

Il report Fntv del 2025 mette in luce le lacune dell'Italia nel settore 5G, rivelando opportunità e rischi futuri.

È sorprendente scoprire che l’Italia non riesce a trovare spazio tra le prime dieci nazioni per maturità infrastrutturale nel campo del 5G. Questo dato, emerso dal report Fntv Global 5G Index 2025, accende i riflettori su un problema che va oltre la tecnologia e si intreccia con strategie politiche e investimenti. I principali protagonisti di questa corsa sono paesi come la Corea del Sud e la Cina, seguiti dagli Stati Uniti, che si piazzano appena nella top 10.

Il contesto globale del 5G

La discussione sul 5G trascende il semplice aspetto tecnologico e si inserisce in un cambiamento geopolitico significativo. La maturità di un Paese in questo settore dipende da parametri chiave come la copertura geografica, la disponibilità e la velocità delle reti 5G. Nonostante l’Italia possa vantare una buona penetrazione della fibra ottica, la mancanza di una strategia coerente e di politiche incisive sullo spettro rappresenta un freno significativo. Pertanto, la governance si rivela essenziale: i Paesi con visioni chiare e centralizzate crescono più rapidamente.

In un momento in cui la banda ultralarga è vista come fondamento per abilitare servizi di AI, IoT e cloud, l’Italia deve affrontare una sfida cruciale: è necessario sfruttare al meglio le infrastrutture attuali per non rimanere indietro.

Le opportunità da cogliere

Nonostante le sfide, l’Italia ha un’opportunità d’oro: la transizione verso reti 5G standalone (SA). Queste reti sono essenziali per applicazioni avanzate e per l’edge computing, dove si gioca il futuro dell’AI distribuita. Tuttavia, l’implementazione di queste reti è ancora in fase embrionale, ma il potenziale rimane enorme.

Un aspetto interessante è l’emergere del Sud Globale, con Paesi come la Turchia e gli Emirati Arabi che investono significativamente nelle loro infrastrutture 5G. Istanbul, ad esempio, sta diventando un hub tecnologico con una strategia 5G che integra diversi settori. Questo cambiamento pone interrogativi: l’Italia rischia di perdere terreno se non si adatta rapidamente?

Il report “Beyond Wi-Fi: 5G’s Rise to Wireless Dominance” sottolinea l’importanza del 5G non solo come upgrade tecnologico, ma come nuovo standard globale. Questo rappresenta un campanello d’allarme per l’Italia: senza una rete 5G robusta, l’AI rimarrà confinata nei data center, limitando il suo impatto trasformativo.

Strategie per il futuro

La chiave per il futuro dell’Italia nel contesto del 5G è la sinergia tra la rete in fibra e le nuove tecnologie. È fondamentale che le telco superino le logiche a breve termine e si concentrino su modelli di rete aperti e scalabili. La leadership digitale non si costruisce solo con la tecnologia, ma anche con una visione strategica e una governance efficace.

Il report suggerisce che l’attrattività per gli investimenti e lo sviluppo di servizi AI avanzati dipendono dalla robustezza delle infrastrutture. Pertanto, l’Italia deve agire ora per evitare di rimanere ai margini di questa trasformazione.

Infine, il ruolo delle istituzioni è cruciale. Serve una regia nazionale che coordini gli investimenti e armonizzi le politiche sullo spettro. Solo così sarà possibile aspirare a un futuro in cui l’Italia non solo recupera il terreno perso, ma diventa un attore chiave nella scena globale del 5G.

Scritto da AiAdhubMedia

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