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Il Piano per l’industria cyber nazionale rappresenta un passo fondamentale per migliorare la competitività dell’Italia nel panorama della cybersecurity. Con un investimento di 1,5 miliardi di euro, questa iniziativa si propone di sostenere la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo di imprese in un contesto internazionale.
Un contesto globale per la cybersecurity
Negli ultimi anni, l’Italia ha intensificato i propri sforzi per rafforzare la cybersecurity, in particolare dopo l’accordo tra ENISA e la Commissione europea, volto a migliorare la cyber-resilienza in tutta Europa. Questo accordo prevede una riserva di 36 milioni di euro destinata a supportare vari progetti. In questo contesto, il Piano per l’industria cyber nazionale si inserisce come un elemento chiave per promuovere la ricerca e l’internazionalizzazione delle aziende italiane.
Collaborazione tra istituzioni e ricerca
Il Piano, promosso dall’ACN (Agenzia per la cybersicurezza nazionale) attraverso il Decreto Direttoriale prot. ACN 0320700, rappresenta un elemento fondamentale della Strategia Nazionale di Cybersicurezza 2022-2026. Questo sforzo collaborativo coinvolge diverse istituzioni, tra cui il Dipartimento per la trasformazione digitale, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero dell’Università e della Ricerca, e il Ministero degli Affari Esteri. La sinergia tra queste realtà istituzionali è finalizzata a promuovere le start-up e le PMI, incentivando una maggiore sicurezza cibernetica e creando un ambiente favorevole all’innovazione e allo sviluppo di competenze.
Le tre direttrici del Piano
Il Piano si articola attorno a tre principali assi di intervento:
- Supporto all’innovazione e alla collaborazione tra ricerca e industria
- Sviluppo delle start-up e delle PMI, con focus sull’internazionalizzazione
- Sviluppo di nuove competenze
Sostenere l’innovazione
Il primo asse si concentra sull’estensione del Cyber Innovation Network, includendo attori della ricerca come Technology Transfer Offices e Industrial Liaison Offices. Questo approccio mira a promuovere l’innalzamento tecnologico e a migliorare il Technology Readiness Level (TRL) dei risultati ottenuti nella ricerca. L’ACN sosterrà finanziariamente i gruppi di ricerca coinvolti in tali iniziative.
Infrastrutture per la ricerca
Il Piano prevede la creazione di infrastrutture di ricerca, comprendenti impianti e servizi destinati alla comunità scientifica. Queste infrastrutture saranno sostenute dal Ministero dell’Università e della Ricerca tramite il Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione, parte del PNRR – Missione 4.
Internazionalizzazione e opportunità di crescita
Il secondo asse del Piano si concentra sullo sviluppo delle start-up e delle PMI, con un’attenzione particolare all’internazionalizzazione delle aziende italiane nel settore della cybersecurity. Le start-up selezionate dal Cyber Innovation Network riceveranno supporto per testare la sostenibilità delle loro idee e prototipi, grazie a contributi a fondo perduto forniti dall’ACN.
Fondi e supporto europeo
Il Piano prevede l’utilizzo del Fondo Nazionale Innovazione, gestito da CDP Venture Capital SGR, con l’obiettivo di sostenere la crescita delle start-up e delle PMI innovative. Inoltre, si farà ricorso ai fondi Digital Europe e Horizon Europe, che faciliteranno la partecipazione delle aziende italiane a progetti europei di rilevanza.
Formazione e sviluppo delle competenze
Il terzo asse si focalizza sullo sviluppo di nuove competenze, attraverso finanziamenti per borse di dottorato e programmi di formazione forniti dai centri di trasferimento tecnologico. L’obiettivo è garantire che il personale del settore rimanga costantemente aggiornato e preparato ad affrontare le sfide del mercato.
In conclusione, il Piano per l’industria cyber nazionale si configura non solo come un’iniziativa di investimento, ma come un’importante opportunità per l’Italia di affermarsi come leader nel settore della cybersecurity. Questa iniziativa mira a promuovere l’innovazione e a favorire la collaborazione tra ricerca e industria. Adottando un approccio integrato e sostenibile, l’Italia è in grado di affrontare le sfide future, garantendo così una maggiore sicurezza informatica per tutti.