Prospettive Future del Wi-Fi e del 6G in Europa: Innovazioni e Sviluppi Attesi

Esplora come le decisioni europee sullo spettro radio influenzeranno il futuro delle telecomunicazioni e delle tecnologie di comunicazione. Scopri le implicazioni per l'innovazione, la connettività e lo sviluppo del settore, analizzando le politiche e le normative che plasmeranno il panorama delle telecomunicazioni in Europa.

Il panorama delle telecomunicazioni è in rapida evoluzione e l’Europa si trova di fronte a sfide importanti per rimanere al passo con le innovazioni tecnologiche globali. In particolare, il passaggio al Wi-Fi 6 e l’emergere del 6G pongono interrogativi cruciali sulla gestione dello spettro, un elemento fondamentale per garantire una connettività efficiente e competitiva.

Nei prossimi mesi, l’Europa si prepara a prendere decisioni preliminari che influenzeranno le politiche definitive previste per il 2027. È essenziale adottare un approccio centralizzato e armonizzato nella gestione dello spettro, per non perdere terreno rispetto a leader del settore come Stati Uniti e Cina.

Il dibattito sulla banda 6 GHz

Un recente articolo ha messo in luce le pressioni esercitate dalle lobby del Wi-Fi affinché l’Europa destini anche la parte alta della banda 6 GHz (6,425–7,125 GHz) all’uso non licenziato. Questa richiesta giunge dopo che già la parte bassa della banda è stata assegnata. Tuttavia, è cruciale notare che molti dei motivi presentati a sostegno di questa posizione possono essere considerati poco solidi o fuorvianti.

Flessibilità della rete e performance del 5G

Uno degli argomenti frequentemente citati è che la banda 6 GHz non sarebbe idonea per il 5G, in particolare per l’uplink. Recenti studi hanno chiarito che le performance dipendono più dalle configurazioni di rete che da limitazioni intrinseche della banda stessa. Pur offrendo una maggiore flessibilità nella distribuzione del traffico, il Wi-Fi presenta una efficienza spettrale inferiore e una gestione delle interferenze meno efficace.

Investimenti e copertura indoor

Un altro aspetto da considerare è la questione della copertura indoor. È spesso sostenuto che il Wi-Fi sia superiore alle reti mobili in questo contesto, ma questa affermazione è fuorviante. La qualità della copertura interna è strettamente legata alla presenza di infrastrutture dedicate, a prescindere dalla tecnologia utilizzata. La vera sfida è chi si fa carico degli investimenti necessari. Fortunatamente, ci sono segnali positivi riguardo agli investimenti nel mercato della copertura mobile indoor in Europa.

La sostenibilità delle scelte di spettro

Inoltre, è importante notare che l’allocazione di ampie porzioni di spettro per uso libero è una scelta sostenibile solo in contesti in cui esiste già una rete pubblica ben sviluppata. A differenza degli Stati Uniti e della Cina, l’Europa deve ancora raggiungere questo livello di efficienza, rendendo poco saggia una copia acritica delle scelte della FCC americana.

Le prospettive per il 6G

Le decisioni sullo spettro si intrecciano con il dibattito più ampio sul 6G. Le scelte strategiche verranno formalizzate durante il World Radiocommunication Congress del 2027, ma già nei prossimi mesi l’Europa dovrà definire le sue posizioni preliminari. Le bande più promettenti per il 6G includono le “upper mid-band” FR3 (7,125–24,25 GHz) e le frequenze tra 4,4–4,8 GHz, molte delle quali in Europa sono già occupate da usi militari.

La porzione alta della banda 6 GHz rappresenta quindi un’opportunità unica per l’Europa di garantire il futuro del 6G. Sebbene ci siano interrogativi sull’opportunità di pensare al 6G mentre si faticano a effettuare investimenti nel 5G, è evidente che Stati Uniti e Cina stanno già creando le basi per avanzamenti tecnologici significativi.

Necessità di una strategia centralizzata

La mancanza di una posizione unitaria da parte del gruppo europeo RPSG (Radio Spectrum Policy Group) potrebbe portare a dibattiti che si concentrano su dettagli tecnici anziché sull’impatto strategico a lungo termine. Gli operatori, timorosi dopo le costose aste per il 5G, non possono dominare il dibattito; è necessaria una strategia a lungo termine che garantisca competitività tecnologica e industriale.

La frammentazione europea, caratterizzata da regole e criteri di assegnazione diversi, ostacola lo sviluppo di un mercato unico delle telecomunicazioni. È giunto il momento per l’Unione Europea di adottare una politica centralizzata sulla gestione dello spettro, con regole armonizzate e scadenze prevedibili. La presidente Ursula Von der Leyen ha indicato il 2028 come data entro la quale completare il mercato unico in settori cruciali come le telecomunicazioni.

Nei prossimi mesi, l’Europa si prepara a prendere decisioni preliminari che influenzeranno le politiche definitive previste per il 2027. È essenziale adottare un approccio centralizzato e armonizzato nella gestione dello spettro, per non perdere terreno rispetto a leader del settore come Stati Uniti e Cina.0

Scritto da AiAdhubMedia

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