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Negli ultimi anni, il settore delle telecomunicazioni ha assistito a un cambiamento radicale, spinto dalla necessità di adottare modelli di rete cloud-native. Tuttavia, la semplice containerizzazione delle funzioni di rete non è sufficiente a garantire il successo; è necessaria una ristrutturazione organizzativa e architetturale profonda. Un report di Analysys Mason sottolinea che la vera sfida dei prossimi anni sarà la gestione della coesistenza tra le Virtual Network Functions (VNF) e le Cloud-native Network Functions (CNF).
Il contesto attuale delle reti core mobili
Oggi più che mai, le reti core mobili stanno passando da una fase di sperimentazione a una di adozione consolidata delle tecnologie cloud-native. Gli operatori di telecomunicazioni riconoscono l’importanza di queste architetture per migliorare l’efficienza operativa e abbattere i costi. L’adozione di CNF rappresenta un passo fondamentale per rendere le reti più agili e pronte per l’introduzione di nuovi servizi come il network slicing e le private networks.
Le sfide della coesistenza VNF/CNF
Tuttavia, la transizione non è priva di ostacoli. La coesistenza tra VNF e CNF introduce una serie di complessità operative, creando silos e duplicazioni nei processi e negli strumenti. Questo scenario rende difficile l’automazione end-to-end, un obiettivo fondamentale per le reti moderne.
Inoltre, molte delle soluzioni fornite dai vendor non soddisfano pienamente i criteri di cloud-native, comportandosi più come VNF containerizzate che come vere CNF. Ciò limita la flessibilità e l’efficacia delle operazioni di rete.
Strategie per affrontare le criticità
Per superare le sfide legate alla coesistenza, è essenziale che gli operatori investano in piattaforme di rete cloud orizzontali. Queste piattaforme consentono di eseguire sia VNF che CNF su un’infrastruttura comune, riducendo i costi e semplificando la gestione delle reti ibride. Questo approccio permette di riutilizzare strumenti di automazione e pipeline esistenti, facilitando il passaggio da VNF a CNF.
La necessità di competenze specifiche
Un altro aspetto cruciale è rappresentato dal gap di competenze. Molti operatori non possiedono le competenze necessarie per gestire reti basate su Kubernetes e GitOps. Pertanto, è fondamentale investire nella formazione e nello sviluppo di competenze nel campo cloud-native.
La transizione verso il cloud-native
Il report di Analysys Mason evidenzia che, nel medio termine, gli operatori dovranno gestire due modelli di automazione distinti: uno per le VNF e l’infrastruttura legacy e uno per le CNF basato su approcci cloud-native. Il successo di questa integrazione dipenderà dalla capacità di unificare questi due modelli attraverso una piattaforma comune.
La transizione verso reti core mobili cloud-native non è più una questione di opportunità, ma una necessità. Gli operatori devono affrontare con determinazione le sfide legate alla coesistenza tra VNF e CNF, investire in piattaforme orizzontali e trasformare i propri modelli operativi per garantire il successo futuro.

