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Con l’avvicinarsi della conclusione dell’anno, è naturale riflettere sull’andamento del venture capital in Italia e sulle dinamiche che governano gli investimenti nelle startup. L’ecosistema dell’innovazione vive un momento di stabilità, ma ci sono segnali che indicano una possibile crescita futura.
Un’analisi dei dati recenti
Secondo il report di Growth Capital in collaborazione con l’Italian Tech Alliance, nel terzo trimestre del 2025 l’Italia ha registrato una raccolta di 261 milioni di euro distribuiti su 75 round di investimento. Questo segna un incremento rispetto ai 211 milioni di euro del trimestre precedente, anche se il numero di operazioni è diminuito (75 rispetto a 104).
Stabilità e opportunità di crescita
In questo contesto, Fabio Mondini de Focatiis, Founding Partner di Growth Capital, ha sottolineato che il 2025 potrebbe rappresentare un anno record in termini di operazioni nel venture capital italiano. Tuttavia, la necessità di investimenti di maggiore entità rimane una sfida, poiché quest’anno sono mancati i mega round che avevano caratterizzato il 2025.
Durante i primi nove mesi del 2025, si è assistito a un totale di 282 round con un ammontare di 759 milioni di euro, evidenziando che la dimensione media per operazione è di circa 2,6 milioni di euro. Questo dato mette in luce la difficoltà del mercato nel trovare le risorse necessarie per crescere e scalare.
Le sfide delle scaleup italiane
Un elemento cruciale emerso è la difficoltà delle startup nel reperire fondi per il Serie B, che resta un vero collo di bottiglia per la crescita delle scaleup italiane. Nonostante l’aumento dell’ammontare investito, le operazioni nelle fasi iniziali (Pre-Seed e Seed) rappresentano il 68% del totale, suggerendo una concentrazione in investimenti a basso rischio.
Le operazioni significative
Il round più significativo del trimestre è stato il Serie C di Exein, che ha raccolto 70 milioni di euro, seguito da altre startup come Tretau e Serenis che hanno chiuso round di minore entità. Mentre questi investimenti sono indubbiamente importanti, rimangono distanti dai picchi raggiunti in anni passati.
Il contesto europeo e le prospettive future
Guardando al panorama europeo, l’Italia mostra una crescita modesta rispetto ai 15 miliardi di euro raccolti nel terzo trimestre del 2025 in tutto il continente. Tuttavia, i mercati più maturi, come il Regno Unito e la Francia, stanno affrontando un calo nel numero di operazioni, mentre la Spagna si distingue con una maggiore resilienza, aumentando gli investimenti al di sopra della media europea.
Il 2025 si preannuncia come un anno simile ai precedenti, con il mercato italiano che continua a stabilizzarsi senza registrare la crescita necessaria per colmare il divario con altri paesi europei. La mancanza di investimenti consistenti e opportunità di grande valore rimane un tema cruciale per il futuro del venture capital in Italia.
In questo scenario, Davide Turco, presidente di Italian Tech Alliance, ha ribadito l’importanza di misure efficaci a livello sia locale che europeo per garantire che l’ecosistema italiano non perda la competitività nelle tecnologie emergenti. È fondamentale un intervento rapido per non perdere terreno rispetto ad altri mercati.

