Brescia e la rivoluzione del teleriscaldamento: il futuro è già qui

Brescia si conferma leader nella transizione ecologica grazie a un innovativo data center che sfrutta il calore generato per riscaldare la città.

Brescia, una città che ha sempre avuto uno sguardo lungimirante nel campo energetico, torna a far parlare di sé con un progetto che potrebbe davvero cambiare le regole del gioco nel settore del teleriscaldamento. Parliamo del primo data center italiano integrato con la rete di teleriscaldamento, frutto della collaborazione tra A2A e la francese Qarnot. Diciamoci la verità: si tratta di un passo audace verso l’efficienza energetica e la sostenibilità.

Un’innovazione che fa la differenza

La tecnologia proposta da Qarnot non è solo un capriccio tecnologico, ma una vera e propria rivoluzione nel modo in cui concepiamo il calore prodotto dai server. Questo calore, che altrimenti andrebbe sprecato, viene recuperato a temperature che raggiungono i 65 °C, per poi essere utilizzato direttamente per riscaldare edifici e abitazioni della città. Rispetto ai metodi tradizionali, che si affidano all’aria, il raffreddamento a liquido rappresenta un salto quantico in termini di efficienza energetica. La realtà è meno politically correct: non solo si riduce l’impatto ambientale, ma si valorizza ogni singolo kilowatt di energia. Quanti di noi, pensando all’energia sprecata, non si sono mai chiesti come poterla riutilizzare?

Quando il progetto sarà a regime, si prevede una produzione annuale di 16 GWh di energia termica pulita, sufficiente a soddisfare il fabbisogno di circa 1.350 appartamenti. E non finisce qui: il risparmio di 3.500 tonnellate di CO₂ all’anno è equivalente al lavoro di oltre 22.000 alberi. Non stiamo parlando solo di numeri, ma di un vero e proprio impegno verso la neutralità climatica prevista per il 2050. È davvero un cambiamento epocale, non credi?

Un modello di decarbonizzazione urbana

Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, ha sottolineato che questa iniziativa non è solo un vantaggio tecnologico, ma un asset strategico per la decarbonizzazione delle città. Con il teleriscaldamento 4.0, le reti diventano sempre più intelligenti, capaci di integrare ogni forma di calore residuo disponibile. Non parliamo solo di Brescia: in Lombardia, ci sono progetti in cantiere che potrebbero riscaldare fino a 150.000 appartamenti. Così, il teleriscaldamento si trasforma in un elemento chiave per la sostenibilità urbana.

La sindaca Laura Castelletti ha evidenziato come Brescia continui a essere un laboratorio di innovazione ambientale. Già pionieri negli anni Settanta con il teleriscaldamento, oggi la città si ripresenta sulla scena globale come esempio di tecnologia avanzata contro l’inquinamento atmosferico e il cambiamento climatico. Questo è il futuro della lotta per la sostenibilità: unire tecnologia e consapevolezza ambientale. Ti sei mai chiesto quale potrebbe essere il ruolo della tua città in tutto questo?

Un passo verso l’economia circolare

Il progetto di Qarnot rappresenta la prima fase di un’ampia espansione nel settore del cloud HPC (High Performance Computing), una mossa che si integra perfettamente nel discorso della sostenibilità. La piattaforma sviluppata è pensata per settori ad alta intensità di calcolo come automotive e aerospazio, portando prestazioni e efficienza energetica a un livello mai visto prima. Paul Benoit, CEO di Qarnot, ha spiegato che la loro infrastruttura non solo offre prestazioni elevate, ma crea anche valore per i territori coinvolti. Insomma, non si tratta solo di tecnologia, ma di un nuovo modo di pensare il nostro impatto sul mondo.

Il progetto si articola in due fasi: la prima, già operativa, prevede l’installazione di 30 unità computazionali QBx, capaci di generare 800 MWh termici all’anno. La seconda fase, denominata “Qarnot 2”, porterà alla riconversione dell’ex deposito di carbone della centrale Lamarmora in una vera e propria fabbrica di calore digitale, con un potenziale di produzione di calore di 16 GWh annui. È un approccio che non solo riduce le emissioni, ma contribuisce attivamente a creare un’economia circolare urbana. Non è affascinante pensare che il futuro possa essere costruito su ciò che oggi consideriamo rifiuti?

In conclusione, la rete di teleriscaldamento di Brescia è uno dei sistemi più avanzati d’Europa, con 684 km di condotte e 22.000 clienti già allacciati. Attualmente, l’83% del calore distribuito proviene da fonti non fossili, e l’integrazione del calore generato dai data center rappresenta un ulteriore passo verso un modello virtuoso. Secondo uno studio di A2A, il teleriscaldamento è una delle tecnologie più efficaci per ridurre le emissioni urbane di oltre il 50% entro il 2050. Ecco perché sfruttare il calore di scarto dei data center è una strategia non solo intelligente, ma necessaria per affrontare le sfide della sostenibilità nella nuova era digitale. Sei pronto a vedere come il tuo business può integrarsi in questo cambiamento?

Scritto da AiAdhubMedia

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