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Il panorama europeo si trova a un bivio cruciale: l’innovazione è diventata un imperativo per garantire la competitività del continente. Recentemente, diciannove leader europei hanno indirizzato una lettera al presidente del Consiglio europeo, António Costa, con un messaggio chiaro e diretto: è tempo di smettere di procrastinare e di dare priorità alla semplificazione normativa, alla riduzione degli oneri burocratici e alla creazione del 28° regime, un’iniziativa fondamentale per le startup e le scaleup.
Il contesto attuale e le richieste dei leader
Questi leader hanno evidenziato l’urgenza di modernizzare il quadro normativo europeo, richiamandosi a due documenti chiave: il Rapporto Draghi sulla competitività e il Rapporto Letta sul mercato unico. La lettera esprime chiaramente la necessità di azioni concrete e tempestive, sottolineando che la semplificazione è essenziale per consentire una crescita sostenibile e una maggiore integrazione delle imprese.
Le azioni richieste
Tra le richieste figurano azioni specifiche da attuare già nel prossimo Consiglio europeo di ottobre, come la presentazione di un piano completo da parte della Commissione entro la fine dell’anno. Questo piano dovrebbe mirare a eliminare la burocrazia superflua e a snellire le procedure legislative, in particolare riguardo alle direttive sulla sostenibilità.
Le scadenze politiche sono chiare: è prevista una riunione speciale nel febbraio 2026 per monitorare i progressi in termini di burocrazia, mercato unico e innovazione. Inoltre, la presidente della Commissione dovrà fornire aggiornamenti periodici ai leader europei, a partire da dicembre 2025.
Il 28° regime: un’opportunità per le startup
Il 28° regime rappresenta una misura innovativa che potrebbe rivoluzionare l’ecosistema startup in Europa. Si tratta di un regime legale uniforme, applicabile in tutti i 27 paesi membri, concepito per standardizzare le procedure societarie, fiscali e fallimentari. Questa iniziativa si propone di ridurre i costi e i tempi necessari per l’espansione delle imprese oltre confine, semplificando l’accesso ai capitali.
Le aspettative per il futuro
Questo regime è stato più volte al centro dell’attenzione, con la Commissaria per le Startup e Innovazione, Ekaterina Zaharieva, che ha incluso il 28° regime nel piano della Commissione europea. Tuttavia, è rimasto finora un progetto ambizioso ma poco attuato. La lettera dei 19 paesi sottolinea l’urgenza di presentare una proposta concreta, affinché l’Europa possa realmente aprire il mercato unico a nuove realtà imprenditoriali.
Il ruolo dell’Italia e le sfide da affrontare
Per l’Italia, la firma di questa lettera assume un significato particolare. La struttura economica del paese, caratterizzata da piccole e medie imprese, è spesso ostacolata da una burocrazia complessa, soprattutto durante i processi di crescita e internazionalizzazione. Le raccomandazioni contenute nei rapporti di Draghi e Letta coincidono con le esigenze espresse dall’ecosistema italiano dell’innovazione.
È essenziale che l’Europa non si limiti a enunciare principi, ma si impegni a realizzare cambiamenti concreti. La lettera evidenzia la necessità di un cambiamento culturale nella produzione normativa, suggerendo che le regole dovrebbero essere ridotte al minimo indispensabile, garantendo un equilibrio tra sussidiarietà e proporzionalità.
Un futuro da costruire insieme
Il tempo per agire è adesso. I leader europei hanno chiarito che non c’è spazio per il rallentamento; è necessario un impegno collettivo per modernizzare le normative, promuovere l’innovazione e garantire che il 28° regime diventi una realtà. La strada da percorrere è già delineata: meno complessità, più efficienza e un ambiente favorevole per le startup. Solo così l’Europa potrà mantenere la sua competitività e attrattività nel panorama globale.

