Il Futuro delle Telecomunicazioni in Europa: L’Importanza degli Spettri per l’Innovazione

L'allocazione dello spettro rappresenta un elemento cruciale per il futuro delle telecomunicazioni in Europa, poiché garantisce una connessione efficiente e sostenibile.

Le recenti raccomandazioni del Radio Spectrum Policy Group (RSPG) hanno aperto un importante dibattito sul futuro delle reti di telecomunicazione in Europa. Con l’allocazione di porzioni della banda 6 GHz, si delinea un panorama strategico che potrebbe influenzare significativamente l’evoluzione del 5G e delle tecnologie future, tra cui il 6G.

Queste decisioni non riguardano solo i servizi mobili, ma anche l’evoluzione del Wi-Fi, che si trova a fronteggiare sfide e opportunità in un contesto di crescente domanda di connettività.

Allocazione dello spettro 6 GHz e implicazioni

La raccomandazione prevede l’assegnazione di 540 MHz della banda 6 GHz, precisamente tra i 6,425 e i 7,125 GHz, ai servizi mobili licenziati, mentre 160 MHz rimangono senza una destinazione chiara e saranno riesaminati in occasione della World Radiocommunication Conference (WRC) nel 2027. Questo approccio è stato accolto positivamente da molti esperti, che lo vedono come un passo necessario per garantire che l’Europa non resti indietro nel panorama tecnologico globale.

La battaglia tra Wi-Fi e 5G

Secondo Antonio Capone, docente di Telecomunicazioni al Politecnico di Milano, questa decisione segna una fase cruciale nella disputa tra Wi-Fi e 5G per l’accesso a frequenze vitali. Capone sottolinea che l’allocazione dello spettro a 6 GHz non solo impatta il presente, ma avrà ripercussioni significative sul futuro delle telecomunicazioni in Europa.

In particolare, la porzione alta della banda rappresenta una delle ultime possibilità per l’Europa di dotarsi di spettri adeguati a supportare le tecnologie emergenti, in un contesto geopolitico sempre più competitivo con altre potenze come Stati Uniti e Cina.

Prospettive per il Wi-Fi e la politica europea

Nonostante l’assegnazione significativa ai servizi mobili, resta aperto il dibattito sul futuro del Wi-Fi di prossima generazione. Numerosi Paesi, tra cui Austria, Italia e Paesi Bassi, si sono espressi a favore di una destinazione della banda 6 GHz anche per il Wi-Fi, ma non sono riusciti a ottenere una maggioranza qualificata nel voto dell’Unione Europea.

Un contesto di decisioni strategiche

L’RSPG ha evidenziato la necessità di una visione strategica più ampia, che vada oltre le considerazioni a breve termine. È fondamentale che le politiche sullo spettro non siano influenzate solo dalle richieste delle lobby del Wi-Fi, ma supportino un progetto di competitività digitale e industriale per l’Europa.

In questo senso, le dichiarazioni di Capone pongono l’accento sull’importanza di investire in infrastrutture e superare la frammentazione del mercato europeo, affinché l’Europa possa mantenere una posizione di forza nel settore delle telecomunicazioni.

Il futuro della banda 6 GHz e oltre

Per gli operatori di telecomunicazioni, avere a disposizione blocchi ampi nella banda 6 GHz è cruciale per sviluppare servizi 6G ad alta capacità, dai servizi industriali all’innovazione nella realtà aumentata. L’assegnazione di questa porzione di spettro permette di pianificare investimenti e strategie tecniche, pur in un contesto in continua evoluzione.

Tuttavia, esiste una crescente consapevolezza che il fabbisogno di spettro per il 6G potrebbe andare oltre la banda attualmente assegnata. Molti attori del settore considerano la raccomandazione come un primo passo, in attesa delle decisioni che verranno adottate alla WRC-27 e dell’utilizzo di altre bande, come quella a 7 GHz.

Queste decisioni non riguardano solo i servizi mobili, ma anche l’evoluzione del Wi-Fi, che si trova a fronteggiare sfide e opportunità in un contesto di crescente domanda di connettività.0

Scritto da Elena Marchetti

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