Argomenti trattati
Negli ultimi anni, il settore dei data center in Italia ha mostrato una crescita significativa, contribuendo a colmare il divario tecnologico tra le varie regioni. Con investimenti che raggiungono i 5 miliardi di euro nel biennio 2023-2024, il paese sta assistendo a un’evoluzione delle infrastrutture digitali, fondamentali per l’integrazione dell’intelligenza artificiale (IA) nell’economia nazionale. Questo progresso è emerso dallo studio ‘ItalIA’, realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) in collaborazione con Microsoft, che prevede un impatto economico totale di 5,8 miliardi di euro e un aumento delle entrate fiscali di 790 milioni di euro.
La distribuzione dei data center in Italia
La mappa dei data center italiani svela una presenza distribuita su 16 regioni, con 12.277 strutture attive. Le regioni più dotate sono:
- Lombardia: 40,2%
- Lazio: 12,4%
- Veneto: 8,3%
Al contrario, Abruzzo, Basilicata, Molise e Valle d’Aosta risultano ancora prive di data center. Questa disparità sottolinea non solo le disuguaglianze territoriali ma anche il potenziale di crescita per le aree meno servite.
Correlazione tra data center e startup
Un dato interessante dallo studio è la forte correlazione tra la presenza di data center e la proliferazione di startup innovative nel campo dell’IA. In particolare, la Lombardia, con una solida base tecnologica e finanziaria, emerge come il motore principale di questa crescita. Tuttavia, è importante notare che la presenza di data center non è l’unico fattore. Altri elementi, come il know-how e il supporto finanziario, giocano un ruolo cruciale.
Impatto ambientale e sostenibilità
Nel 2024, i data center hanno consumato circa il 3% del fabbisogno elettrico totale dell’Unione Europea. Sebbene siano essenziali per lo sviluppo delle tecnologie digitali, il loro impatto ambientale è significativo. È qui che l’IA può offrire soluzioni per migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale delle aziende.
Investimenti futuri e governance
Per sostenere e ampliare questo slancio, l’Italia deve adottare politiche mirate in infrastrutture e formazione. Le PMI, in particolare, necessitano di incentivi fiscali e di partenariati pubblico-privati per integrare l’IA nelle loro operazioni. Il disegno di legge sull’IA, che si concluderà nei prossimi mesi, rappresenta un passo importante in questa direzione.
Verso un hub di eccellenza per l’IA
In sintesi, l’Italia sta compiendo progressi significativi nella digitalizzazione e nell’adozione dell’IA. Gli investimenti nei data center sono fondamentali per rafforzare la catena tecnologica dell’IA. Tuttavia, un quadro normativo solido e la collaborazione tra istituzioni e industria saranno cruciali per garantire una crescita sostenibile e inclusiva.