La mia esperienza con la salute mentale: un viaggio da imprenditore

Un viaggio personale che esplora l'importanza della salute mentale per i founder di startup.

Nel 2015, la mia avventura imprenditoriale era a tutto gas, ma io ero completamente esausto. La vita da founder può sembrare un sogno, ma chi può negare che dietro le quinte si nascondano sfide enormi, che spesso trascuriamo? Ritmi frenetici, relazioni in crisi e conflitti con i soci mi stavano logorando. Se solo avessi dato priorità al mio benessere, chissà quanto avrei potuto risparmiare in termini di legami e serenità. È una riflessione che molti di noi, imprenditori e non, dovrebbero fare. đź’­

Il momento della svolta

Quando non ce la facevo più, la mia mamma e un’amica mi hanno spinto a contattare una psicoterapeuta, Marilisa. Durante la prima seduta, ricordo di aver accennato a una risata mentre raccontavo di un conflitto tra soci. Marilisa, con il suo sguardo attento, mi chiese: “Perché ridi?” E in quel momento, la tristezza mi colpì come un fulmine. Ho capito che quel momento rappresentava l’inizio di un percorso di consapevolezza e supporto. Un viaggio che, sebbene difficile, si è rivelato fondamentale. Chi altro ha notato quanto possa essere liberatorio parlare delle proprie emozioni? 🤔

Riflettendo su una conversazione avuta con Giulia, founder di Tacati, mi colpì una sua affermazione: “Forse eviti la terapia perché temi di perdere la tua fame da imprenditore”. All’epoca non ci pensai troppo, ma oggi comprendo quanto fosse profondo quel commento. La vera fame non è solo ansia e freneticità, ma la capacità di essere lucidi e presenti, anche nei momenti di caos. Questo è un aspetto cruciale che spesso trascuriamo nella frenesia quotidiana.

Il potere della consapevolezza

Con il passare dei mesi, ho scoperto che non ero solo in questa lotta. Un dato che mi ha colpito è che oltre il 70% dei founder affronta problemi di salute mentale. Non ero un caso isolato: insonnia, nervosismo, incapacità di staccare la spina… tutti segnali che non potevo più ignorare. La mia startup, Mamazen, stava crescendo, ma dovevo affrontare anche le sfide interne. La cultura aziendale era a rischio e ho capito che avrei dovuto agire. È incredibile come a volte ci dimentichiamo di prestare attenzione a ciò che ci circonda, vero?

Chiesi alla mia terapeuta di aiutarmi a risolvere le tensioni all’interno del team. Mi indirizzò a Piergiulio, un counselor della stessa scuola. In pochi incontri, emerse un disallineamento tra i membri del team. Alcuni non si riconoscevano più nella nostra missione e decisero di lasciare, ma per il gruppo rimanente, questo ha significato compattarsi e lavorare insieme in modo più coeso. Plot twist: le difficoltà possono diventare opportunità di crescita! 🌱

Costruire una cassetta degli attrezzi emotivi

Oggi, dopo anni di crescita e nuovi ingressi nel team, abbiamo formalizzato tutto ciò che ho imparato. Non ho ricette magiche, ma credo che ognuno di noi debba costruire la propria cassetta degli attrezzi emotivi prima che lo stress prenda il sopravvento. Ho compreso che il valore delle persone giuste supera qualsiasi altra considerazione. Quando investiamo in un progetto, ci concentriamo su chi sono e su come possiamo costruire insieme. Chi non vorrebbe un team unito e motivato, giusto? 🤗

Un report recente, lo Startup Snapshot 2023, conferma quanto ho sentito sulla mia pelle: il 72% dei founder riconosce un legame diretto tra salute mentale e performance aziendale. Meno turnover, decisioni più consapevoli e progetti che raggiungono l’obiettivo. Separare la mia identità da Mamazen non significa non amarla, anzi, è un modo per darle spazio di crescita. Sto attualmente studiando per diventare counselor Gestalt, e anche altri membri del team stanno seguendo la stessa strada. Prendersi cura di sé e del team è essenziale: è il carburante che ci sostiene in ogni sfida. E tu, come ti prendi cura della tua salute mentale? 💪✨

Scritto da AiAdhubMedia

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