L’importanza della banda 6 GHz per il 6G: Opportunità e Sfide in Europa

Le recenti decisioni relative all'assegnazione della banda 6 GHz rappresentano una tappa fondamentale per lo sviluppo del 6G in Europa.

Il Radio Spectrum Policy Group (RSPG) ha recentemente emesso una raccomandazione che potrebbe cambiare radicalmente il panorama delle telecomunicazioni in Europa. Questa misura si propone di riservare 540 MHz nella porzione alta della banda 6 GHz, compresa tra 6,425 e 7,125 GHz, ai servizi mobili licenziati, mentre 160 MHz rimarranno indefiniti fino alla World Radiocommunication Conference (WRC) del 2027. Questo sviluppo è fondamentale per definire il futuro della connettività nel continente europeo.

Antonio Capone, esperto di telecomunicazioni presso il Politecnico di Milano, sottolinea l’importanza di questa decisione, affermando che non si tratta solo di una questione attuale, ma di un passo cruciale per il futuro del 6G. L’allocazione di questa banda rappresenta una delle ultime chance per l’Europa di garantire uno spettro adeguato a supportare le tecnologie future, specialmente in un contesto globale sempre più competitivo con Stati Uniti e Cina.

Il conflitto tra Wi-Fi e reti mobili

Il dibattito sull’uso della banda 6 GHz ha visto contrapposte le esigenze delle reti mobili e quelle del Wi-Fi. Diverse nazioni europee, tra cui Austria, Italia e Svezia, hanno sostenuto l’assegnazione di una parte della banda al Wi-Fi, ma non hanno potuto ottenere una maggioranza qualificata nel processo decisionale dell’Unione Europea. Infatti, per far passare una misura, è necessario che almeno il 55% degli stati membri la approvi e che questi rappresentino almeno il 65% della popolazione europea.

D’altra parte, i paesi sostenitori dell’industria mobile, come Germania e Francia, hanno un peso demografico che permette loro di prevalere nelle decisioni future. Capone avverte che la scelta di riservare una porzione significativa della banda per uso mobile è fondamentale per non rimanere indietro nel processo di digitalizzazione globale.

La necessità di una visione strategica

È essenziale che questa decisione non venga vista isolatamente, ma come parte di un piano strategico più ampio che includa investimenti a lungo termine nelle infrastrutture e l’eliminazione della frammentazione del mercato europeo. Le politiche relative allo spettro non possono essere influenzate solo da pressioni a breve termine o da lobby specifiche, ma devono integrarsi in un progetto di competitività digitale e industriale che posizioni l’Europa come leader nel settore delle telecomunicazioni.

Reazioni del settore delle telecomunicazioni

Il settore delle telecomunicazioni ha accolto con favore le raccomandazioni dell’RSPG, vedendole come un passo utile verso la creazione di una roadmap più chiara per il 6G in Europa. Per le aziende operanti nel settore, la disponibilità di ampi blocchi di spettro nella banda 6 GHz è vitale per sviluppare servizi ad alta capacità, come applicazioni industriali avanzate e servizi mission-critical. L’assegnazione di 540 MHz offre la possibilità di iniziare a pianificare investimenti e scenari tecnici, anche se il contesto rimane in evoluzione.

Tuttavia, gli operatori sono anche consapevoli che il fabbisogno di spettro per il 6G potrebbe non limitarsi a questa porzione di banda. La raccomandazione attuale deve essere vista come un primo passo, da integrare con le future decisioni che verranno assunte nel WRC-27 e con l’eventuale utilizzo di altre bande, inclusa quella a 7 GHz.

Le preoccupazioni del settore Wi-Fi

Le associazioni di categoria, come la Wi-Fi Alliance, hanno manifestato preoccupazione per l’assenza di una porzione dedicata all’uso non licenziato nella banda alta 6 GHz. L’ecosistema Wi-Fi sottolinea l’importanza di questa tecnologia come principale canale di accesso alla connettività per cittadini e imprese. Limitare l’uso della banda alta per il Wi-Fi potrebbe ostacolare la crescita dei servizi indoor e delle reti locali proprio nel momento in cui tecnologie come Wi-Fi 6E e Wi-Fi 7 stanno emergendo.

Il confronto con altri mercati, in particolare con gli Stati Uniti, dove l’intera banda 6 GHz è stata resa disponibile per usi non licenziati, evidenzia ulteriormente la necessità di un approccio equilibrato nell’assegnazione dello spettro.

Il futuro della banda 6 GHz e oltre

Un elemento chiave per il futuro sarà la WRC del 2027, dove si prenderanno decisioni cruciali sull’uso dei 160 MHz rimanenti della banda 6 GHz. Se non verranno trovate nuove opzioni per l’uso mobile sui 7 GHz, è probabile che gli operatori spingano affinché anche questi 160 MHz vengano assegnati ai servizi mobili. La raccomandazione attuale non chiude il dibattito, ma lo rinvia a una fase successiva di discussione multilaterale.

Antonio Capone, esperto di telecomunicazioni presso il Politecnico di Milano, sottolinea l’importanza di questa decisione, affermando che non si tratta solo di una questione attuale, ma di un passo cruciale per il futuro del 6G. L’allocazione di questa banda rappresenta una delle ultime chance per l’Europa di garantire uno spettro adeguato a supportare le tecnologie future, specialmente in un contesto globale sempre più competitivo con Stati Uniti e Cina.0

Scritto da Francesca Neri

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