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Il contesto economico attuale
In un periodo di sfide globali e incertezze economiche, le imprese italiane si trovano di fronte a un bivio cruciale. La pandemia ha messo a dura prova il tessuto imprenditoriale, ma ora, con un avanzo positivo, l’Italia si prepara a ripartire. Secondo Alessandra Ricci, amministratore delegato di Sace, la chiave per la crescita risiede nell’export e nell’innovazione. Questi due fattori non solo possono stimolare il fatturato, ma rappresentano anche un’opportunità per esplorare nuovi mercati e rafforzare la competitività.
Le opportunità nei mercati emergenti
Sace ha identificato 14 paesi, definiti “Gate”, come mercati strategici per l’export italiano. Questi paesi, che spaziano dal Medio Oriente all’America Latina, offrono tassi di crescita superiori alla media. Investire in questi mercati può generare un potenziale di 85 miliardi di euro, contribuendo significativamente alla ripresa economica delle aziende italiane. L’export, infatti, non è solo una questione di vendite, ma un modo per posizionare il Made in Italy in contesti ad alto potenziale di sviluppo.
L’importanza dell’innovazione
Accanto all’export, l’innovazione gioca un ruolo fondamentale. Attualmente, le imprese italiane investono solo lo 0,8% del PIL in innovazione, rispetto all’1,5% della media europea. Questo gap rappresenta un’opportunità da colmare. Investire in innovazione significa rendere i processi produttivi più agili e i prodotti più competitivi. In un contesto geopolitico complesso, le aziende che abbracciano l’innovazione possono rispondere meglio alle esigenze del mercato, aumentando la loro resilienza e capacità di adattamento.
Strategie per il futuro
Per le imprese italiane, la combinazione di export e innovazione non è solo una strategia, ma una necessità. Con un potenziale di crescita del 4% del fatturato, le aziende devono adottare un approccio proattivo. Ciò implica non solo investimenti finanziari, ma anche una cultura aziendale orientata al cambiamento e alla ricerca di nuove opportunità. Le aziende che sapranno cogliere queste sfide saranno quelle che prospereranno nel futuro, contribuendo a un’economia italiana più forte e competitiva.