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Diciamoci la verità: sostenere l’imprenditoria femminile è diventato un mantra nel mondo degli affari, ma quanto di questo sostegno si traduce in azioni concrete? Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi e Paralimpici invernali di Milano Cortina 2026, il programma She’s Next di Visa promette di aiutare le donne imprenditrici. Ma siamo certi che si tratti di un reale supporto o semplicemente di una mossa di marketing? È tempo di scavare sotto la superficie.
Un’iniziativa che fa rumore
Il programma She’s Next è alla sua terza edizione e si propone di supportare le piccole imprese guidate da donne, offrendo formazione, networking e opportunità di finanziamento. Ma, come spesso accade, dobbiamo chiederci chi beneficia realmente di questa iniziativa. Le statistiche rivelano un quadro preoccupante: nonostante le buone intenzioni, le donne imprenditrici continuano a dover affrontare sfide significative. Hanno meno accesso ai finanziamenti rispetto ai loro colleghi maschi e la loro rappresentanza è inferiore nelle posizioni decisionali. La realtà è meno politically correct: mentre ci si riempie la bocca di parole come ‘inclusione’ e ‘sostenibilità’, molte imprenditrici faticano a trovare un supporto tangibile.
Infatti, secondo recenti studi, le donne ricevono solo il 2,3% del capitale di rischio investito nel 2020. Questo dato inquietante solleva interrogativi su iniziative come She’s Next: sono davvero una soluzione o soltanto un modo per le aziende di apparire virtuose? Il re è nudo, e ve lo dico io: senza cambiamenti reali nelle strutture di supporto alle donne imprenditrici, anche il programma di Visa rischia di diventare l’ennesima promessa non mantenuta.
Analisi controcorrente: il valore reale del programma
Un elemento interessante del programma She’s Next è la collaborazione con la Fondazione Milano Cortina 2026, che si propone di rendere i Giochi Olimpici e Paralimpici più inclusivi. Ma è davvero sufficiente? La selezione di cinque imprese guidate da donne è un passo nella giusta direzione, ma ci si deve chiedere se queste iniziative generano un impatto duraturo o se si tratta solo di eventi spot per creare visibilità. Non dimentichiamo che il grande evento sportivo porta con sé enormi opportunità di mercato, e le imprenditrici dovrebbero essere pronte a sfruttarle.
Le vincitrici del programma riceveranno premi e servizi, ma la vera domanda è: come si tradurranno questi benefici in opportunità a lungo termine? È fondamentale che le imprenditrici non vengano solo celebrate, ma che ricevano anche gli strumenti necessari per prosperare nel mercato post-Olimpico. La narrativa che circonda il programma deve essere scrutinata. Le imprenditrici sono pronte a partecipare a un evento che potrebbe, in teoria, trasformare le loro vite, ma è davvero così rosea la realtà? È giunto il momento di chiederci se ci sia una strategia concreta dietro queste iniziative o se si tratti solo di una facciata.
Conclusione: riflessioni scomode per un futuro migliore
In conclusione, l’iniziativa She’s Next ha il potenziale per diventare una grande opportunità, ma solo se accompagnata da impegni reali e sostenibili. Le imprenditrici devono essere parte attiva del cambiamento e non semplici statistiche in un report di marketing. Dobbiamo mettere in discussione il vero valore di queste iniziative e chiedere un cambiamento che vada oltre le parole. La sostenibilità e l’inclusione devono essere obiettivi a lungo termine, non solo slogan utilizzati durante eventi di grande richiamo come le Olimpiadi.
Invitiamo quindi tutte le donne imprenditrici a restare vigili e critiche riguardo a queste opportunità. Solo così si potrà costruire un futuro in cui le parole si traducano in azioni concrete. Non fermatevi a ciò che vi viene detto, ma cercate di capire cosa c’è realmente dietro: solamente così si può sperare di avere un vero supporto.