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Nell’epoca attuale, la questione della sostenibilità è diventata cruciale, soprattutto per quanto riguarda i trasporti urbani. L’urbanista Jeff Speck sostiene che la vera sostenibilità non può essere raggiunta semplicemente introducendo veicoli elettrici o auto a guida autonoma. Secondo lui, il cuore del problema risiede nel modo in cui le nostre città sono progettate e sviluppate intorno all’automobile.
Il problema strutturale delle città moderne
Speck afferma che in molte città europee, particolarmente quelle storiche, si è riusciti a mantenere un equilibrio urbano più sano. Queste città hanno saputo limitare l’uso dell’auto, promuovendo forme di mobilità alternative. Al contrario, negli Stati Uniti, la maggior parte delle città è stata costruita in modo tale da rendere l’auto indispensabile per ogni spostamento.
Un confronto tra Europa e Stati Uniti
Rispetto agli Stati Uniti, dove le città sono spesso progettate attorno all’auto, le città europee hanno mantenuto una maggiore accessibilità pedonale. Questo è evidente nei centri storici, dove le persone possono muoversi facilmente a piedi, senza dover affrontare il traffico. Negli Stati Uniti, invece, la sprawl urbana ha reso difficile la vita senza un’auto, portando a una dispersione delle infrastrutture e delle comunità.
Chi è Jeff Speck?
Jeff Speck, nato nel 1964 a Belmont, Massachusetts, è un noto urbanista e scrittore. Ha studiato arte e architettura al Williams College e ha conseguito un Master in Architettura presso Harvard. Iniziò la sua carriera nel prestigioso studio Duany Plater-Zyberk & Co., dove contribuì al movimento del New Urbanism, volto a contrastare la crescita disordinata delle periferie.
Nel 2007, Speck ha fondato Speck & Associates, ora nota come Speck Dempsey, uno studio specializzato in pianificazione urbana e progetti di mobilità. Tra i lavori più significativi realizzati dallo studio si annoverano il “Project 180” a Oklahoma City e la trasformazione del Monon Boulevard a Carmel, in Indiana.
Le opere di Speck
Speck è autore di opere fondamentali nel campo dell’urbanistica, tra cui Suburban Nation e Walkable City. Quest’ultimo libro ha raggiunto il status di bestseller internazionale, consolidando la sua posizione di leader nel dibattito sulla mobilità sostenibile. Con le sue pubblicazioni, Speck ha inteso educare il pubblico sull’importanza di progettare città pedonali e vivibili.
Critiche alla mobilità elettrica e autonoma
Quando si parla di mobilità elettrica, Speck avverte che passare a un’auto elettrica non è sufficiente. Sebbene queste vetture siano più sostenibili rispetto a quelle a combustione, il loro impatto ambientale rimane problematico. La produzione delle batterie richiede un notevole consumo energetico e, paradossalmente, le auto elettriche tendono a essere più pesanti, aumentando i rischi in caso di incidenti.
La questione dell’auto autonoma
Analogamente, le auto a guida autonoma non risolvono il problema della dipendenza dall’auto. Molti credono che possano ridurre la necessità di possedere un veicolo, ma studi hanno dimostrato che strumenti come Uber hanno, in realtà, aumentato l’uso delle automobili. La possibilità di lavorare mentre si è in viaggio può incentivare le persone a vivere più lontano dal lavoro, aumentando la suburbanizzazione.
Ritornare a comunità vivibili
Speck evidenzia come il declino delle città americane sia stato determinato dall’adozione dell’automobile come mezzo principale di trasporto. Questa scelta ha influenzato la pianificazione, trascurando la necessità di creare comunità coese. Rivolgendosi agli urbanisti, sottolinea l’importanza di riportare le abitazioni nei centri urbani per promuovere una vita sociale vibrante.
Esempi virtuosi di città europee
Numerose città europee, tra cui Parigi e Copenaghen, stanno implementando iniziative per ridurre l’uso dell’auto. Queste metropoli hanno investito in infrastrutture per la mobilità sostenibile, come piste ciclabili e mezzi di trasporto pubblico, trasformando l’auto in un’opzione secondaria. La transizione verso una mobilità sostenibile rappresenta un processo che richiede una visione a lungo termine e un impegno collettivo.
Il messaggio di Jeff Speck è chiaro: per costruire città realmente sostenibili, è fondamentale ripensare la relazione con l’auto e progettare spazi urbani che siano a misura di pedone. Solo così la comunità potrà prosperare.