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Il cambiamento dei ruoli dirigenziali
Negli ultimi anni, il panorama aziendale ha subito una metamorfosi radicale, portando alla ribalta nuove figure dirigenziali che incarnano le sfide dell’innovazione e della sostenibilità. Secondo il rapporto “C-Level Study 2024”, curato da Stefano Denicolai, i ruoli tradizionali come il chief innovation officer (CINO) e il chief digital officer (CDO) si sono evoluti, dando vita a posizioni ibride che riflettono la necessità di integrare competenze diverse. Queste figure non solo devono affrontare la digitalizzazione, ma anche promuovere una cultura aziendale che abbracci la sostenibilità come valore fondamentale.
Le sfide dell’innovazione e della sostenibilità
Il rapporto evidenzia che il 73,4% dei manager intervistati fatica a influenzare la cultura aziendale, un aspetto cruciale per l’integrazione di valori e obiettivi. Questo è particolarmente preoccupante in un contesto in cui le aziende non riescono a sfruttare appieno il potenziale dei dati a loro disposizione. La mancanza di una strategia chiara per l’innovazione e la sostenibilità può portare a opportunità perse, rendendo difficile per le imprese mantenere un vantaggio competitivo. Inoltre, solo il 14,66% delle donne occupa ruoli dirigenziali di alto livello, un dato che sottolinea la necessità di una maggiore inclusività nelle decisioni strategiche.
Il futuro dei ruoli C-Level
Guardando al futuro, è evidente che le aziende devono ripensare la loro struttura dirigenziale per affrontare le sfide emergenti. L’89,8% degli intervistati considera lo sviluppo tecnologico-scientifico come un motore essenziale per il progresso, mentre il 72,6% dei CINO vede la sostenibilità come un’opportunità per differenziarsi nel mercato. Tuttavia, la vera sfida risiede nella capacità di integrare questi aspetti in un’unica strategia coerente. La trasformazione digitale non deve essere vista solo come un trasferimento di processi online, ma come un’opportunità per ripensare completamente i modelli di business e la cultura organizzativa. In questo contesto, l’approccio di “open sustainability” emerge come una strategia vincente, promuovendo collaborazioni interaziendali e un’innovazione reale.