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Il panorama del fintech e insurtech in Italia si sta trasformando, abbracciando una fase di maturità e consolidamento. Secondo la recente ricerca dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, presentata durante un convegno l’11 dicembre 2025, il numero delle startup attive è sceso a 485, rispetto alle 596 del 2025. Questo cambiamento è attribuibile a una serie di fattori, tra cui nuove aperture, chiusure e operazioni di fusione e acquisizione (M&A).
Riduzione delle startup e raccolta fondi in calo
Nell’arco del 2025, il settore ha visto una raccolta complessiva di 202 milioni di euro, una diminuzione rispetto ai 250 milioni del 2025, evidenziando una contrazione del 19%. Tuttavia, le aziende già presenti sul mercato stanno rafforzando la loro posizione attraverso una crescita dei ricavi e una maggiore solidità finanziaria. Infatti, il valore mediano dei ricavi previsto per il 2025 è di 700.000 euro, segnando un incremento significativo rispetto ai 500.000 euro del 2025.
Le sfide di funding e la ricerca di capitale
Le startup italiane si trovano ad affrontare diverse sfide, tra cui la difficoltà nel reperire finanziamenti. Ben il 44% delle startup ha indicato il funding come la principale difficoltà. Inoltre, il 42% è attivamente alla ricerca di capitale, ma il mercato risulta polarizzato. Mentre una piccola percentuale (il 9%) mira a ottenere finanziamenti superiori ai 5 milioni di euro, la maggioranza delle startup (il 63%) si concentra su round di investimento più piccoli, sotto i 2 milioni di euro, per sviluppare prodotti e potenziare le attività commerciali.
Prospettive future e internazionalizzazione
Nonostante le difficoltà, il sentiment tra le startup è positivo: ben il 62% guarda ai prossimi dodici mesi con ottimismo, e il 73% si mostra fiducioso per i prossimi tre anni. Attualmente, il mercato è ancora prevalentemente italiano, con solo il 32% delle startup che operano in almeno un altro paese europeo e solo il 2% dei ricavi generati all’estero. Tuttavia, l’internazionalizzazione si configura come un obiettivo strategico, con il 79% delle startup intenzionato a espandere la propria attività oltre confine in futuro.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale
Un aspetto cruciale che sta emergendo nel settore è l’uso dell’intelligenza artificiale (AI), che si rivela fondamentale per l’elaborazione di grandi volumi di dati. Attualmente, il 51% delle startup usa AI di tipo analitico, mentre il 41% ha integrato soluzioni di Generative AI. Anche se i tradizionali operatori finanziari stanno iniziando a sperimentare queste tecnologie, prevale ancora un approccio cauto.
La gamification e i finfluencer nel settore finanziario
Un’altra tendenza che sta guadagnando terreno è la gamification: l’uso di elementi di gioco per coinvolgere i clienti nei servizi finanziari. Analizzando oltre 30 iniziative di gamification, è emerso che il 70% delle aziende utilizza mission specifiche per guidare gli utenti in percorsi strutturati, mentre il 67% offre ricompense economiche. Tuttavia, è importante prestare attenzione ai rischi legati alla gamblification, dove l’investimento può essere percepito come un gioco, riducendo la consapevolezza dei rischi associati.
In questo contesto, il fenomeno dei finfluencer, ovvero creatori di contenuti digitali che trattano argomenti finanziari, sta crescendo. L’Osservatorio ha identificato 48 finfluencer attivi in Italia, che utilizzano piattaforme come Instagram e YouTube per condividere conoscenze su investimenti e finanza personale. Sebbene molti di loro non abbiano una formazione formale nel settore, riescono a coinvolgere un vasto pubblico e a promuovere l’educazione finanziaria.
Il settore del fintech e insurtech in Italia sta attraversando una fase di transizione, con meno startup ma con ricavi in crescita e una maggiore solidità finanziaria. Le aziende devono affrontare sfide significative, ma l’ottimismo e la voglia di innovare rimangono forti. La capacità di adattarsi e di rispondere alle nuove esigenze del mercato sarà cruciale per il futuro del settore.

