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Negli ultimi tempi, l’argomento della connettività digitale ha guadagnato rilevanza nel dibattito pubblico italiano, soprattutto con l’emergere di nuove tecnologie e la crescente necessità di una rete più veloce e accessibile. Il governo ha intrapreso una revisione del Piano Italia a 1 Giga per affrontare le attuali sfide e garantire l’accesso alla banda ultralarga a un numero maggiore di cittadini.
La Cabina di regia per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) ha recentemente approvato un pacchetto di misure finalizzate a estendere i tempi di esecuzione del piano, senza compromettere i fondi inizialmente stanziati. Questo approccio mira a garantire che l’implementazione della rete possa proseguire senza intoppi e con una pianificazione più realistica.
Strategie per il potenziamento della rete
Una delle misure più significative è l’istituzione di un Fondo Nazionale di Connettività, che affiancherà la misura esistente del Piano Italia a 1 Giga. Questa nuova iniziativa finanzierà una gara destinata a completare il collegamento a 1 Giga per i civici situati nelle cosiddette aree grigie, dove la connettività è attualmente insufficiente. L’obiettivo finale è di supportare la transizione digitale in tutto il paese.
Obiettivi di copertura
Come delineato dal sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti, il governo ha in mente un piano per cercare di preservare i fondi del Piano Italia a 1 Giga. Secondo le comunicazioni di Open Fiber, entro il 30 giugno 2026 si prevede di garantire la copertura per oltre 700.000 civici, su un totale di circa 2,2 milioni già assegnati. Questo risultato è cruciale per il raggiungimento degli obiettivi di connettività.
Allocazione delle risorse economiche
Per sostenere la copertura di questi civici, il governo italiano ha pianificato di utilizzare le economie generate dal Piano Italia a 1 Giga e da altri programmi gestiti dal Dipartimento delle comunicazioni, per un totale di circa 700 milioni di euro. Queste risorse finanzieranno due nuovi piani di copertura: il primo mira a raggiungere circa 580.000 civici, seguendo il modello del Piano Italia a 1 Giga, ma con scadenze più flessibili, fissate per il 2030 in linea con gli obiettivi digitali europei.
Modello di copertura ibrida
Il secondo piano prevede un investimento di 145 milioni di euro per implementare un modello di copertura ibrida, utilizzando tecnologia satellitare. Questo approccio, già testato in Lombardia, prevede l’allocazione di 95 milioni per collegare oltre 80.000 utenze situate in aree remote. Qui, il satellite sarà utilizzato per il backhauling, completando il collegamento con tecnologie terrestri.
Soluzioni per le aree più isolate
Le zone più difficili da raggiungere, con circa 40.000 civici non coperti, riceveranno un supporto differente. In questi casi, sarà previsto un voucher di 1.300 euro per l’abbonamento a un servizio satellitare, con un investimento massimo di 50 milioni di euro. Questa iniziativa mira a garantire che anche le aree più isolate possano beneficiare di una connessione adeguata, riducendo il divario digitale.
La revisione del Piano Italia a 1 Giga rappresenta quindi un passo significativo verso il miglioramento della connettività in Italia. Con le nuove misure e l’allocazione strategica delle risorse, il governo si propone di rispondere alle esigenze di un paese in continua evoluzione, garantendo che la digitalizzazione prosegua senza ostacoli e che tutti i cittadini possano godere dei vantaggi della banda ultralarga.