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Diciamoci la verità: in un paese dove il 99% delle imprese è composto da micro e piccole aziende, il ruolo del Chief Information Officer (CIO) sembra quasi un miraggio. Mentre nelle grandi aziende la figura del CIO è considerata fondamentale, nelle PMI italiane spesso ci si ritrova con un IT manager che si occupa di compiti operativi, senza un team di supporto e, soprattutto, senza il potere decisionale che meriterebbe. Ma perché questa sottovalutazione? Analizziamo la situazione.
La realtà delle PMI italiane e la digitalizzazione
L’Italia è un paese di piccole e medie imprese, con quasi 5 milioni di aziende, secondo i dati ISTAT. Questo è un vanto, certo, ma la realtà è meno politically correct: molte di queste imprese non hanno nemmeno un presidio digitale. Ti sorprenderà sapere che il 33% delle PMI non dispone di figure dedicate alla digitalizzazione, lasciando l’innovazione in balia di consulenti esterni o di un manager che, nella maggior parte dei casi, si trova a operare da solo.
Un recente rapporto dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano mette in evidenza la precarietà di questo scenario. È sconcertante sapere che circa 230.000 PMI non hanno un responsabile digitale. Questo significa che, in molti casi, si naviga a vista, senza una strategia chiara e con una visione limitata al breve termine. La digitalizzazione non è solo una questione di tecnologie, ma richiede una visione strategica che molte piccole aziende faticano a vedere.
Il CIO: un ruolo chiave ignorato
Il re è nudo, e ve lo dico io: il CIO è una figura centrale nella gestione aziendale, capace di influenzare positivamente non solo il settore IT, ma l’intera organizzazione. Nelle startup e nelle scaleup, il titolo di Chief Technology Officer (CTO) è più comune, mentre nelle aziende orientate al consumatore, come quelle dell’e-commerce, il Chief Digital Officer (CDO) è spesso la figura di riferimento. Ma dove rimane il CIO? In molte PMI, viene sostituito da un Direttore IT, spesso relegato a compiti puramente operativi.
La mancanza di una figura strategica come il CIO significa che le PMI non riescono a comprendere l’importanza della tecnologia come fattore di crescita. La digitalizzazione non è solo un’opzione, ma una necessità. In settori come la finanza, l’energia o la sanità, le aziende stanno rapidamente digitalizzando le loro operazioni e cercano professionisti in grado di guidare questa trasformazione. Ma chi si occupa di questo nelle PMI? Spesso, nessuno.
Riflessioni finali: verso un cambiamento culturale
So che non è popolare dirlo, ma le PMI italiane devono iniziare a riconoscere il valore del CIO. L’interpretazione più vera del ruolo del CIO non è solo quella di un tecnico, ma di un leader strategico che può portare l’azienda verso il futuro. La digitalizzazione non è solo una questione di software o hardware; si tratta di un cambiamento culturale che deve radicarsi in ogni aspetto del business.
In conclusione, il successo delle PMI italiane dipende dalla loro capacità di abbracciare la digitalizzazione e di riconoscere il CIO come una figura cruciale per il futuro. È tempo di un cambiamento di mentalità: le piccole aziende non possono più permettersi di ignorare il potere strategico della tecnologia. Invito tutti a riflettere su come le decisioni aziendali siano influenzate dalle scelte digitali e a considerare il CIO come un alleato essenziale per il progresso.